Tortoreto, referendum vietati: M5S chiede al Comune di approvare regolamento

tortoreto_comuneTortoreto. Il Movimento Cinque Stelle chiede all’amministrazione comunale di Tortoreto di approvare il regolamento che consenta di poter ricorrere a forme di consultazione referendaria e di dare valore ad una petizione.

Dopo oltre dieci anni all’adeguamento dello Statuto comunale, infatti, nessuna amministrazione si è attivata per adeguare il regolamento e dunque qualsiasi forma di partecipazione diretta, come consultazioni referendarie, sembra essere preclusa.L’approvazione di un apposito regolamento completo ed organico in tutti i sui aspetti”, si legge in una nota del M5S, “è il primo passo necessario al fine di offrire ai cittadini gli strumenti di democrazia diretta che la legge concede loro.In questa prospettiva il nostro gruppo di cittadini Tortoretani, iscritti al Movimento 5 Stelle, ha fatto istanza all’amministrazione per ottenere l’adeguamento dello Statuto all’art. 8 della legge 267/2000 e l’emanazione del “Regolamento attuativo dei Referendumcomunali Abrogativi e Propositivi”, così come previsto nello Statuto vigente. Peraltro, essendo l’adozione di detto regolamento obbligatoria, utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione perché ciò venga approvato al più presto e affinchè non venga più soppressa, sul nascere, ogni forma di democrazia partecipativa in questo Comune.Sappiamo che molti cittadini hanno firmato nel corso degli anni delle raccolte firme nel tentativo difar ascoltare la propria voce. Considerare quelle firme “solo” come una richiesta significa chiamare le cose con il loro nome, visto che siamo in uno stato di diritto, dove le regole hanno ancora un pesoe vanno rispettate. Continuare a dire che il referendum o le raccolte firme si possono fare e hanno una valenza istituzionale, significa trarre in inganno i cittadini.Si tratta di una vera rivoluzione, pacifica e democratica, che gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Tortoreto hanno l’orgoglio di patrocinare e a cui le istituzioni hanno il dovere di rispondere. Il divario tra la politica e i cittadini va colmato e tali strumenti sono indispensabili per migliorare le relazioni tra la società e le istituzioni.Se l’amministrazione approverà la nostra richiesta, (come appare probabile, non sussistendo, in proposito, ragioni ostative), i cittadini avranno, finalmente, la possibilità di esprimere la loro volontà ed i loro orientamenti in merito a temi, iniziative, programmie progetti di interesse generale della comunità”.

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