Pineto. “Parafrasando il Manzoni nell’Adelchi qual raggio di sole dai nuvoli folti. La fine del secondo mandato Monticelli mediante l’atto di sfiducia di ben 11 consiglieri continua a tenere banco e soprattutto dà l’occasione per far chiarezza sulla mala gestione che ha interessato il comune di Pineto negli ultimi 9 anni”. Così commentano i componenti del gruppo politico Futuro In Pineto, composto da Assogna, Di Pietrantonio, Ferretti e Savini. siamo basiti e realmente esterrefatti quando leggiamo le dichiarazioni degli ex amministratori comunali che, ancora frastornati dall’ingloriosa fine del loro mandato, si avventano in dichiarazioni grottesche che confermano, qualora ve ne fosse ancora bisogno, la loro assoluta inadeguatezza nel ricoprire i ruoli di amministratori.
“Siamo basiti e realmente esterrefatti spiegano i quattro consiglieri – quando leggiamo le dichiarazioni degli ex amministratori comunali che, ancora frastornati dall’ingloriosa fine del loro mandato, si avventano in dichiarazioni grottesche che confermano, qualora ve ne fosse ancora bisogno, la loro assoluta inadeguatezza nel ricoprire i ruoli di amministratori.Nonostante sia passata una settimana dalla cacciata dell’amministrazione Monticelli diversi esponenti del PD continuano a lanciare accuse e, di paradosso in paradosso, accusano il dimissionario D’Agostino di scelte scellerate di sperpero di denaro pubblico e addirittura il Sig. Monticelli dichiara “ di averlo campato per nove anni”. Siamo alla follia!”.
I rappresentanti di Futuro In si domandano: “Dov’erano questi signori quando, nelle stanze del potere, si prendevano tali decisioni? Dov’era il prode Monticelli quando avallava queste scelte scellerate? Dov’era finito il suo non “non cedo ai ricatti quando si sperperavano i denari pubblici? Dov’era il senso civico del Sig. Monticelli quando, così come ha affermato, campava il Sig. D’Agostino? A tutte queste domande v’è una e una sola risposta mala gestio, quella mala gestio che ha indebitato Pineto per i prossimi trent’anni; quella mala gestio che ha raddoppiato la pressione fiscale; quella mala gestio che ha ingessato Pineto riducendola alla cenerentola della provincia. E ancora, se come dice il sig. Monticelli, le sue dimissioni erano oramai imminenti perché tanto livore, perché tanto veleno, perché tanto risentimento, V’erano, forse, accordi da rispettare? V’erano situazioni da aggiustare? Amici da sistemare? Oggi non gli sarà più possibile grazie, ad un atto di coraggio che ha posto fine – concludono Assogna, Di Pietrantonio, Ferretti e Savini – a questo status quo nel solo ed unico interesse dei cittadini di Pineto”.