Giulianova, Comitati di quartiere: dubbi sugli incarichi di Di Carlo, i costi, i regolamenti e l’associazione Demos

DELIBERIAMOCI-ANCORA-logo-jpg1-1024x703Giulianova. Dopo le elezioni e la proclamazione, con ordinanza del sindaco, dei presidenti e dei delegati dei comitati di quartiere, i consiglieri di Forza Italia, Gianluca Antelli e Flaviano Poliandri, ritenevano “l’incarico affidato all’associazione culturale Demos fosse concluso ma, da informazioni pervenute da alcuni delegati e presidenti di quartiere, sembra che tale associazione sia presente, in maniera sostanziale, nelle attività dei Comitati”.

A seguito di tali segnalazioni i due consiglieri hanno preparato un’interrogazione  per conoscere “a che titolo l’associazione Demos si è proposta come “supporto” alle attività dei comitati di quartiere” e se “tale attività di supporto sia stata autorizzata dall’amministrazione comunale, visto che c’è stata una riunione tra il sindaco, l’assessore Forcellese, il presidente dell’associazione Demos, Carlo Di Marco, e i presidenti dei comitati, dove, da quanto mi risulta, è stato vivamente consigliato ai presidenti di avvalersi del supporto dell’associazione Demos”.

Antelli e Poliandri vogliono anche sapere dall’amministrazione comunale “se risponde al vero il fatto che l’associazione Demos abbia proposto ai comitati di quartiere un regolamento per il funzionamento dei comitati e delle assemblee, e se tale regolamento sia stato sottoposto all’approvazione delle assemblee di quartiere; se l’adozione, da parte dei Comitati di Quartiere, di regolamenti, sia conforme alle norme di legge o se, al contrario, qualsiasi atto regolamentare relativo al funzionamento dei comitati e delle assemblee debba essere obbligatoriamente sottoposto all’esame e all’approvazione del Consiglio Comunale, considerato anche il fatto che alcuni quartieri hanno proceduto, stabilendo autonomamente tempi e modalità, all’integrazione dei delegati dei quartieri stessi, senza che tali procedure siano state approvate dall’assise civica”.

Il sindaco e l’assessore alla trasparenza Forcellese dovranno precisare anche “se è legittima la nomina, da parte dei presidenti dei comitati, come segretario verbalizzatore delle riunioni dei comitati e delle assemblee di quartiere, di persone non aventi la carica di delegato di quartiere, come invece è espressamente previsto dall’art. 27 comma 1 del regolamento per la partecipazione comunale. Se risponde al vero che l’associazione Demos si sia proposta come “ufficio stampa” dei comitati di quartiere e, se ciò risponde al vero a che titolo e se all’interno dell’associazione ci siano figure idonee (giornalisti) come previsto dalla legge 150/2000. Se gli incarichi svolti presso l’amministrazione comunale da parte di Carlo Di Marco (Presidente dell’Organismo Indipendente di Valutazione, Presidente della Commissione di Garanzia) siano compatibili con il suo ruolo di Presidente dell’associazione culturale Demos, quale incaricata delle azioni contenute nel progetto Deliberiamoci, e con il ruolo di supporto che tale associazione vorrebbe fornire ai Comitati. Se è vero che Carlo Di Marco ha avuto, in passato, incarichi di docenza da parte del Comune di Giulianova, incarichi autorizzati dagli stessi dirigenti che Di Marco è chiamato a valutare come presidente dell’Organismo indipendente di valutazione- Se è vero che nel regolamento che Di Marco ha proposto ai Comitati di Quartiere è previsto, tra i compiti del Presidente del Comitato, “segnala direttamente al sindaco e all’Assessore per la partecipazione popolare, casi di cattiva collaborazione da parte di componenti la Giunta e/o di dirigenti comunali. In quest’ultimo caso, il Presidente segnala la cattiva collaborazione anche al Presidente dell’Organismo Indipendente di Valutazione…” e se tale evenienza non contrasti con il doppio ruolo del Di Marco di presidente dell’O.I.V. e dell’associazione Demos.  Se si ritiene opportuno permettere ad un’associazione privata, già incaricata dal comune per la formazione dei comitati di quartiere, di ingerire anche pesantemente sulle attività di questi ultimi, atteso che, nello specifico, Carlo Di Marco, nella sua funzione di presidente dell’associazione stessa, ha più volte utilizzato, in seno alle assemblee di quartiere e tramite comunicati stampa, toni pesanti nei confronti delle istituzioni politiche, sminuendo il ruolo del consiglio comunale fino a far intendere che le uniche vere forme di democrazia siano rappresentate dai Comitati di Quartiere mentre il Consiglio Comunale ed i partiti e movimenti politici presenti nel panorama politico giuliese siano solo “trogloditi legati ad interessi particolari e lobbies di affari” (cito testualmente un comunicato dell’associazione Demos). Se l’amministrazione comunale è al corrente del fatto che Di Marco, nella sua veste di presidente dell’associazione culturale Demos, abbia pesantemente attaccato alcuni delegati dei comitati di quartiere per il solo fatto di non essere questi ultimi d’accordo sul ruolo che DEMOS vorrebbe avere nei comitati stessi”.

Non è tutto, Antelli e Poliandri chiedono di poter conoscere “in base a quale procedura, e secondo quale curriculum, siano stati affidati all’associazione Demos gli incarichi del sondaggio deliberativo e, successivamente, degli interventi relativi alla formazione dei Comitati di Quartiere, dell’Albo delle Associazioni, e se è vero che la “esperienza” nel campo dell’associazione DEMOS sia limitata ai soli incarichi conferiti dal Comune di Giulianova o se la stessa abbia portato avanti analoghi progetti in altre realtà amministrative”.

Risposte anche chiare vengono richieste su quanto “ad oggi, è stato versato all’associazione Demos per gli incarichi affidati e quanto ancora resta da versare e in base a quale documentazione e a quali attività sono stati liquidati gli importi già versati all’associazione”.
I due consiglieri di Forza Italia chiedono di sapere “se le assemblee dei singoli quartieri, con un numero di partecipanti superiori a 30, dove sono state assunte deliberazioni, siano state svolte secondo le modalità di cui all’art. 24, comma 12, del regolamento per la partecipazione popolare, che prevede l’obbligatorietà di istituzione di tavoli deliberativi, e in caso contrario per quale motivo si è disatteso il regolamento. Se l’amministrazione comunale, l’associazione Demos e i Comitati di Quartiere detengano dati personali di Presidenti, Delegati, Cittadini e se abbiano seguito le procedure previste dalle vigenti normative sulla “riservatezza” comunicando ai soggetti interessati il titolare del trattamento dei dati personali e le modalità di cancellazione e/o richiesta degli stessi. In caso contrario si chiede di attivare tutte le procedure previste dalle norme vigenti per sanare le situazioni irregolari e denunciare le eventuali infrazioni della norma che prevedano sanzioni amministrative e penali”.

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