Atri, che fine ha fatto il Piano Regolatore? 

atri_comuneAtri. “Sono trascorsi  quattro mesi  da quando si è tenuto il Consiglio Comunale per l’esame delle osservazioni e il nuovo Piano Regolatore da allora  è fermo, tanto che non è ancora stata pubblicata la relativa delibera consigliare”. 

 

A dichiararlo é la consigliera di opposizione Barbara Ferretti, la quale ricorda la grande fretta di quel consiglio comunale del marzo scorso, quando trascorsero giorni e notti per esaminare le tante osservazioni presentate dai cittadini, che evidentemente non vedevano rispettate le loro attese.  A quanto pare tanta fretta era giustificata dalle imminenti elezioni. Ma, da allora, non se ne é saputo più nulla.  “Probabilmente nei prossimi giorni, o subito dopo l’estate, il nuovo Prg proseguirà il suo iter” commenta Ferretti “così i nostri amministratori potranno continuare ad utilizzarlo per la vicina campagna elettorale delle regionali dimostrando quanto  siano preoccupati più dell’uso a scopo elettorale che al vero obiettivo di un PRG. Stiamo vivendo un grave momento di crisi economica generale, in particolar modo nel settore dell’edilizia, e questo ulteriore blocco del nostro territorio, dovuto dal periodo di salvaguardia, che riguarda la fase tra l’adozione e l’approvazione di in piano e che è quello in cui siamo adesso, sicuramente non aiuta la già grave situazione economica di Atri. Io sostengo che la spesa affrontata, a carico dei cittadini, per redigere i nuovi piani, in questo momento, doveva essere impegnata per l’aiuto ai cittadini stessi inteso, per esempio, come agevolazioni sull’Imu e sulla Tares o come incentivo economico che riguardasse operazioni sulle proprietà”. Secondo la consigliera Ferretti, “per ottenere quanto è stato proposto con il nuovo PRG bastava una semplicissima Variante che avrebbe avuto costi decisamente più bassi. Nel Consiglio Comunale di martedì scorso si è parlato di organizzare un tavolo per discutere delle problematiche del lavoro e della crisi delle aziende. Ovviamente io sono d’accordo; ma già in quella sede ho chiaramente affermato che l’amministrazione stessa deve dare un esempio a partire dalle proprie scelte. E’ necessario rivalutare le imprese, il commercio, le professionalità e le aziende locali prediligendo il metodo della filiera corta, a livello comunale, che è la giusta via di mezzo tra la filiera familiare e la filiera oltre-comune, che invece hanno caratterizzato l’operato di questa amministrazione. Per fare tali scelte,  non sono necessari  piani strategici, ma basta agire in maniera oculata e ricordando che si è lì per amministrare il patrimonio e i servizi dei cittadini di Atri”.

Impostazioni privacy