Protesta Pineto, Romandini partecipa all’assemblea pubblica

romandini_elicioPineto. Domani l’assessore alla Viabilità della Provincia di Teramo, Elicio Romandini, parteciperà alla manifestazione che si svolgerà a Pineto, su iniziativa del Comune, alle ore 10.30 all’uscita autostradale A/14 Atri-Pineto per “protestare contro i ritardi dei lavori sul fiume Calvano”.

In questa circostanza, l’assessore Romandini produrrà una puntuale relazione sullo stato dell’opera.

“Fino ad oggi – spiega in una nota – sono stati realizzati il 70% dei lavori previsti dal progetto. La prossima settimana sarà consegnata, da parte dei tecnici progettisti incaricati, una perizia di variante con l’utilizzo di parte del ribasso d’asta”.

In questo momento, e questa sarebbe l’origine della protesta, i lavori sono fermi perché la Provincia sta attendendo l’autorizzazione della Società Autostrade Spa e dell’Anas a procedere con gli interventi nelle cosiddette “fasce di rispetto” di proprietà demaniale ma in concessione alle due società di servizi.

“Il progetto esecutivo è del 18 novembre del 2011 – continua Romandini – la gara è stata esperita a gennaio 2012 e i lavori sono iniziati a luglio dello stesso anno. Non si può certo parlare di ritardi perché si tratta di una di quelle opere che abbiamo seguito con grande attenzione. Adesso siamo fermi perché in attesa di un’autorizzazione da parte di Anas e Autostrade a intervenire, per completare l’opera, nelle fasce di loro competenza. Per allargare il letto del fiume, e prevenire di conseguenza le esondazioni, dobbiamo inserire un monolite in cemento, gia realizzato dalla Provincia e pronto per essere collocato, al di sotto della strada provinciale. Ma per farlo, occorre questa autorizzazione che abbiamo richiesto a gennaio del 2012. Il susseguirsi di una serie di norme contrastanti fra loro hanno determinato questo periodo di stallo che, secondo l’Anas, potrebbe essere superato con un provvedimento della Protezione Civile che abbiamo puntualmente richiesto e che stiamo aspettando. Inutile sottolineare che si tratta di un intervento finalizzato alla pubblica e privata incolumità e che, quindi, è imprescindibile e non delocalizzabile. Naturalmente si tratta di circostanze ben note al Comune di Pineto che è sempre stato tenuto al corrente delle evoluzioni”.

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