Una decisione, spiega lui stesso, dovuta a due precise motivazioni. “La prima è legata al fatto che tale movimento non ha più un gruppo al Parlamento nazionale e quindi vengono a cadere i presupposti, a norma del nostro Statuto e Regolamento, per mantenerne la denominazione al Consiglio Comunale di Teramo. La seconda, di carattere più sostanziale e politico, è dovuta alle dimissioni dal movimento del Presidente Fini e dunque all’abbandono del progetto di una moderna Destra liberale, europea e laica. Le conclusioni dell’Assemblea Nazionale di FLI, orientate ad una riunificazione, al contrario, di tutte le anime della cosiddetta “destra italiana” non possono vedermi invece politicamente coinvolto, essendo io un liberale e nulla avendo evidentemente da spartire con storie e visioni politiche – che rispetto ma non posso in alcuna maniera condividere – quali quelle, ad esempio, dei Fratelli d’Italia dell’on. La Russa e o de La Destra dell’on. Storace”. Come Di Bonaventura, anche Albi ha deciso di confluire nel gruppo consiliare della lista civica Città di Virtù.