Roseto, adottato il nuovo Piano Spiaggia

rosetoRoseto. Adottato in Consiglio il nuovo Piano Spiaggia. Lo strumento urbanistico dovrebbe consertire nuove opportunità di sviluppo economico nel settore dei servizi di supporto alla balneazione, della ristorazione, dell’intrattenimento e svago, della pratica sportiva.

“Siamo orgogliosi  – spiega il sindaco, Enio Pavone – di aver finalmente dotato la città di Roseto, che vive di turismo, di uno strumento che sarà volano di sviluppo per il comparto e per l’economia del territorio, sopperendo ai gravi ritardi accumulati in questi ultimi anni. Finalmente si è arrivati a stabilire un quadro di regole certe, uguali per tutti gli operatori, e al contempo si offrono maggiori garanzie per la collettività, aumentando la fruibilità delle nostre spiagge. Il punto cardine di questo piano è, appunto, lo sviluppo turistico, occupazionale e sostenibile del territorio, creando opportunità di nuovi investimenti per gli imprenditori che hanno idee e risorse. Da evidenziare che questo strumento, a differenza del vecchio piano, sospeso dal Tar dopo cinque anni di gestazione e costato quasi 100mila euro alla collettività, è stato redatto dagli uffici interni, a costo zero, e portato all’adozione in Consiglio in tempi record, ad un anno e mezzo dall’atto di indirizzo della Giunta agli uffici competenti, proprio in considerazione della necessità di dare una risposta immediata alle istanze degli operatori del settore e della cittadinanza”.

Dopo l’adozione in consiglio, il Piano sarà pubblicato e potrà essere “osservato” dai cittadini, che potranno ancora suggerire modifiche e miglioramenti: “Per assicurare la massima partecipazione e condivisione in questa fase – prosegue il sindaco Pavone –, il Piano sarà illustrato nel dettaglio in una serie di incontri ed assemblee pubbliche che andremo ad organizzare nei prossimi giorni sul territorio con gli operatori del settore, le associazioni e tutta la cittadinanza”. 

Il tratto interessato dal Piano si estende per quasi 11 km, dal Tordino al Vomano, nel rispetto del vincolo della Riserva naturale del Borsacchio, il cui perimetro verde, è stato escluso dalla pianificazione, in quanto sarà rinviato al futuro Piano di Assetto Naturalistico (PAN), che l’amministrazione intende a breve predisporre. 
In tutto, 22 le nuove concessioni demaniali previste, di cui solo 2 strutture fisse; 15 concessioni per sola balneazione, che sono strutture leggere posizionate per lo più nella zona alberghiera di viale Makarska, quattro concessioni per alaggio a gestione pubblica e un alaggio concesso ad uso associazioni.  Molte anche le superfici previste di spiaggia libera, che saranno circa il 35,4% rispetto alle aree in concessione, ben oltre  il limite del 20% previsto dal Piano demaniale regionale. L’uso libero della spiaggia, includendo l’area di oltre 1.800 metri di fronte mare della Riserva del Borsacchio, è, quindi, garantito sul 49% dell’arenile rosetano. Tutte le concessioni di 30 metri di fronte mare, i cosiddetti “trentisti”, lì dove c’e’ stata la possibilità in termini di disponibilità di superficie, sono state ampliate a 50 metri di fronte mare; saranno agevolati, inoltre, i piccoli interventi di ristrutturazione, resi possibili senza necessità di dover procedere all’abbattimento e al rifacimento delle strutture. A fronte delle concessioni, sul lato ovest, viene prevista anche una fascia di rispetto, ossia una zona da attrezzare a verde di 5 metri; maggior ordine anche nella disposizione delle cabine, che vengono accorpate agli stabilimenti.

Il nuovo piano prevede anche l’estensione a tutte le concessioni della possibilità di attivare i servizi di ristorazione e l’organizzazione di attività ricreative, serate danzanti ecc. (prima riservate a stabilimenti con fronte mare superiore a 65 metri). Questo consentirà anche agli operatori di fare investimenti certi, impossibili in assenza di uno strumento di pianificazione, per mettersi a norma con le prescrizioni in materia di inquinamento acustico, ponendo fine al problema dei controlli e delle sanzioni. Viene individuato anche il percorso urbanistico della pista ciclabile, che consentirà la continuità del Corridoio verde, collegando il tratto da Cologna Spiaggia a Scerne, in compatibilità con l’ampliamento del lungomare, previsto di 3 metri a sud e 5 metri nel tratto nord.  Gli alaggi restano tali, con possibilità di fare ristorazione e servizi di balneazione riservati ai soli soci. Nel nuovo piano non ci sono “sanatorie”: in particolare vige il divieto di utilizzo dell’ art. 35 del Regolamento edilizio comunale per strutture provvisorie, che non rientrano nella pianificazione.

“Nel complesso – prosegue il sindaco Pavone – va evidenziato che il nuovo strumento definisce regole certe e un trattamento uguale per tutti, che non distingue tra concessionari di serie A e di serie B. L’impatto ambientale rispetto al precedente piano risulta notevolmente ridotto: abbiamo diminuito la cementicazione di circa 16mila metri quadrati, per avere un’idea l’equivalente di 3 campi di calcio, eliminando la previsione di piazze  a mare che avrebbero compromesso il rispetto dei varchi visivi e strutture pesanti; particolare attenzione all’impatto delle strutture, prevedendo solo zone per ombreggio a servizio delle strutture ricettive, è stata posta nella zona alberghiera di viale Makarska, già fortemente cementificata a causa delle precedenti scelte urbanistiche. Le spiagge libere restano in ampia quantità, anche nella parte del lungomare centrale, ma andranno adeguatamente manutenute e dotate di tutti i servizi essenziali per renderle pienamente fruibili, prevedendo i servizi igienici e di sorveglianza a mare ”.

Il primo atto dell’assise civica, riunita ieri in seconda convocazione, è stato la revoca del precedente Piano demaniale marittimo; un “atto dovuto” in quanto sullo strumento pendeva la sospensiva del Tar Abruzzo , sia per il mancato assoggettamento alla procedura di Vas ma anche perché, come motivato nell’ordinanza,  si rendeva necessario, da parte del Comune, un motivato riesame complessivo del piano “in relazione a tutte le doglianze dei ricorrenti”. 
Successivamente il Consiglio ha provveduto ad approvare il provvedimento di non assoggettabilità del Piano a Vas, la valutazione ambientale strategica ai sensi dell’art. 12 del Testo Unico Ambientale, il decreto legislativo 152/06. “Anche qui la procedura di Vas è stata correttamente avviata, come non era stato fatto in precedenza – chiarisce il sindaco –, attraverso l’invio della bozza di piano alle autorità competenti, le Aca, in particolare ne sono state coinvolte ben 11, recependo le loro prescrizioni.  Espletata la procedura prevista dalla normativa vigente, è stata deliberata la non assoggettabilità a Vas, poiché il piano non comporta impatti ambientali significativi, ma anzi mitiga gli effetti antropici e ambientali. Un iter che è durato circa 5 mesi, ma necessario per assicurare il rispetto delle prescrizioni di legge”.
L’ultimo passaggio, quindi, è stato quello dell’adozione, da parte dell’assise, del nuovo Piano demaniale comunale marittimo.

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