Di sicuro, emerge con chiarezza il fatto che la società acquedottistica ha accumulato passività per circa 70milioni di euroL’attaco di Sel. “Apprendiamo con scorcerto e rabbia”, si legge, ” che sono saltati gli stipendi dei lavoratori interinali dell’acquedotto del Ruzzo. Normalmente gli stipendi vengono pagati il giorno 15, ma ad oggi ancora non vengono erogati. Tutto questo è vergognoso. La denuncia arriva dal Circolo Sel di Roseto. Da tempo denunciamo a mezzo stampa la situazione tragiga dell’ente e quanto abbiamo sostenuto finora anche stavolta viene confermato: Il Ruzzo è vittima delle faide interne al Pdl e iniziamo a temere che vi sia la volontà politica da parte di Gatti di far affossare l’ente. Ad oggi si vocifera che il bilancio del Ruzzo segni un pesante debito di 70 milioni di euro. Dunque ben 20 milioni di euro di debiti sarebbero stati accumulati in appena un anno e mezzo, nel periodo di gestione Pdl. Periodo che ha visto alternarsi tre presidenti: Strozzieri (gattiano), Ciapanna (tancrediano, condannato per truffa e sotto processo per altri presunti reati), Scuteri (gattiano).La replica di Scuteri. “Non c’è alcun allarme per il pagamento delle competenze dei 22 lavoratori interinali cui provvede l’Azienda che fornisce lavoro e di cui sono dipendenti che mette a disposizione della Ruzzo Reti la loro collaborazione. Nel mese di febbraio la stessa Azienda ha anticipato ad alcuni lavoratori una parte del dovuto, nella piena consapevolezza che l’erogazione della cifra totale avverrà entro il 28 febbraio, come da accordi.Approfitto della circostanza, visto l’attacco a me e ad esponenti politici a cui mi si riconduce, per chiarire ancora una volta che nel 2008 (13 maggio), data della fusione tra Ruzzo Reti S.p.a. (Presidente Giacomo Di Pietro, Pd) e Ruzzo Servizi S.p.a. (Presidente Giuseppe Casalena – PD), i rispettivi debiti verso fornitori, banche, ATO e SORIT ammontavano ad € 2.389.969,00 ed € 48.839.038,00. Il 1° gennaio 2010 (Presidente Giacomo Di Pietro) la Ruzzo Reti incorporava la S.P.T. S.p.a. . La Ruzzo Reti si presentava con un debito di € 60.813.736,00 e la S.P.T. portava in dote un debito di € 19.352.682,00.Per effetto di una reciproca compensazione debitoria la fusione faceva registrare all’unica società Ruzzo Reti S.p.a. un debito di € 46.883.222.Al momento della cessazione dell’incarico da presidente, Giacomo Di Pietro lasciava in eredità a Claudio Strozzieri (insediamento 28 luglio 2011) circa 60 milioni di euro di debiti.Il 3 agosto 2012 si insediava il sottoscritto che trovava un debito di circa 70 milioni di euro. A tutt’oggi, a 7 mesi dall’insediamento, il debito è di circa 70 milioni di euro. A fronte di questa abnorme esposizione, che viene da lontano, il sottoscritto, giocoforza, ha dovuto limitare, ancor più di quanto abbia fatto Strozzieri, l’attività della società alla gestione ordinaria e straordinaria degli impianti, soprassedendo, al momento, ad investimenti a carico del bilancio della società e realizzandone esclusivamente di finanziati con fondi regionali e statali.Circa lo stato di salute ed il futuro dell’ente, il sottoscritto è impegnato in un’opera di riassetto strutturale e funzionale che ha già prodotto risultati. Domani, venerdi 22 febbraio, sarà sottoposta all’approvazione del Consiglio di Amministrazione l’adozione del regolamento per l’affidamento di appalti (con regole trasparenti che garantiscono il passaggio dall’affidamento diretto dei lavori a quello attraverso la gara pubblica).Inoltre, nell’affrontare la situazione debitoria abbiamo stabilito che i pagamenti vengano effettuati nei confronti di tutti in proporzione ai rispettivi crediti. In pratica: nessun vantaggio per chicchessia e riconoscimento del diritto di tutti.Nel frattempo, mentre mettiamo in atto misure per far fronte alla situazione debitoria, stiamo lavorando per procurare alla società entrate ulteriori che nulla hanno a che fare con le tariffe e che anzi produrranno anche miglioramenti per i servizi, in particolare impianti fotovoltaici ed idroelettrici”.