Il progetto di finanza per il rifacimento degli impianti di illuminazione e la sostituzione di oltre 5mila punti luce approvato dell’amministrazione comunale di Roseto in Consiglio finisce dinanzi all’Anac, l’Agenzia Anticorruzione.
Gli atti sono stati depositati lo scorso 11 gennaio dalle forze di opposizione dopo un’attenta analisi eseguita sotto il profilo legale e tecnico dai consiglieri Alessandro Recchiuti e Rosaria Ciancaione e che hanno trovato il pieno sostegno anche da parte degli altri esponenti della minoranza. Contestata la procedura nella forma: le opposizioni non hanno avuto modo di esaminare i documenti nei tempi previsti dalla legge, ma anche il fatto che ci si sia affidati alla ditta Menovatt senza consultare ad esempio la società Energia Tre che aveva vinto il bando indetto dal governo centrale per stabilire una fascia di prezzo a tutela degli enti locali.
“Il 30 novembre 2017 è stata approvata, con delibera n. 118 dal Consiglio Comunale”, sostengono le opposizioni “la pubblica utilità della proposta di project-financing presentata dalla società Menowatt Ge Spa che non risulta però depositata nel fascicolo presso la segreteria comunale né messa a disposizione dei consiglieri comunali prima o durante la seduta consiliare di approvazione. Inoltre è stato approvato il progetto di fattibilità e la documentazione ad esso allegata, non depositati nel fascicolo e non messi a disposizione dei consiglieri, come riportato sopra, apportando le conseguenti variazioni di competenza e di cassa al bilancio di previsione finanziario 2017/2019 ed aggiornando il programma triennale delle Opere Pubbliche 2017/2019 e l’elenco annuale 2017 per l’investimento di 2,4 milioni di euro. Successivamente al Consiglio Comunale la documentazione è stata acquisita dai nostri gruppi consiliari e, dall’esame della stessa, emergono alcune considerazione che sono state sottoposte all’attenzione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione”.
Le opposizioni non votarono la delibera proposta dall’amministrazione rosetana, abbandonando del tutto l’aula e contestando apertamente il sindaco e la sua Giunta. Nel ricorso presentato all’agenzia anticorruzione i partiti di opposizione hanno elencato tutti quei passaggi che a loro dire fanno sì che l’atto, che prevede un investimento non di poco conto, possa essere considerato non valido. Nella proposta la manutenzione straordinaria durante il periodo di concessione non risulta posta a carico del privato e non risultano neppure chiari quali siano i limiti di intervento che competono al concessionario e quali al concedente.
La bozza di convenzione è molto generica ed è di difficile comprensione quali possano essere le ripercussioni per l’Ente in caso di Rescissione, Risoluzione, Inadempimento o altro.
La proposta presentata non è corredata da una polizza come previsto dall’art.183 comma 15.
“Dall’esame delle relazioni a supporto delle delibere (Giunta e Consiglio)”, conclude la minoranza, “non emerge alcuna considerazione in merito alla possibilità di adesione alla convenzione Consip Servio Luce 3 attualmente attiva per la Regione Abruzzo, né tantomeno come da obbligo di legge (Art. 1, c. 7, D.L. 95/2012) è stata attivata la procedura di richiesta al proponente della convenzione per poter eseguire un raffronto tra le due proposte”.