1. “abbiamo ultimato l’iter avviato nel 2009… adesso è finita l’attesa dei cittadini”: l’iter è iniziato nel 2007, per il momento non è concluso e chissà quando finirà!
2. “in primo luogo consentirà di soddisfare le esigenze dei piccoli proprietari, potranno finalmente realizzare i loro progetti e soddisfare le esigenze familiari”: in verità, purtroppo, le poche vere esigenze di prima casa e dell’economia aspettano invano da oltre cinque anni e, soprattutto, sono utilizzate come paravento per fare ben altro. Per “ampliare le abitazioni dei piccoli proprietari” (o per ampliare un hotel o costruire qualche motel) in una città con la popolazione sostanzialmente stazionaria, non occorre certo consumare un milione e mezzo di mq. di territorio (tanti sono quelli resi edificabili dalla Variante). Numeri simili, quando il PRG vigente ha ancora enormi potenzialità in termini di edificabilità residenziale, ricettiva e produttiva, e quando la popolazione è cresciuta solo di 70 abitanti nel 2012, servono più probabilmente ad autorizzare la speculazione edilizia e a far correre il rischio alla città dell’arrivo di capitali poco chiari.
3. “Previsione di una variante stradale pedecollinare che avrà la sua radice da via Montello sino al ponte sul Salinello”: in questo modo si costruiva all’epoca del Far-West, quando si facevano progredire le strade ferrate e di qua e di là sorgevano le case. Nell’urbanistica moderna le città si ampliano quando serve realmente e le strade non le paga il Comune ma coloro che edificano, possibilmente con un’impostazione armonica e non caotica, come qui è previsto.
4. “La preservazione della campagna è stata garantita”: consumare oltre 500.000 mq. (50 ettari) di zona agricola per costruire case in maniera diffusa e capannoni industriali e artigianali significa preservare il terreno rurale? E, poi, che ci facciamo con gli oltre 300.000 mq destinabili alle attività produttive ancora inutilizzati nel PRG vigente?
5. “la tutela della collina è stata attuata … i circa 91.000 metri quadrati previsti nel Piano del ’94 sono stati portati a 33.000, riducendo pertanto la capacità edificatoria di due terzi”. La verità è un’altra: il Piano del ‘94 prevede solo 15.750 mq di superficie edificabile in una unica minima porzione di collina (45.000 mq.) e la cessione gratuita al Comune della parte rimanente fino allo “scoperto” (242.000 mq.) come parco territoriale collinare senza case al suo interno; la Variante, invece, estende l’edificazione a circa metà collina, acquisisce solo la metà del parco collinare e vi prevede case all’interno. Facile prevedere inoltre che, man mano, lungo la viabilità collinare che dovrà essere creata si addenseranno (con la deregulation urbanistica in atto e le alienazioni) sempre più case che alla fine porteranno alla cementificazione della collina.
6. “Dimensionamento: uno sviluppo che si attesterà su un aumento della popolazione pari a 4.000 abitanti, per 27.700 residenti complessivi”. Anche qui non si può forzare il significato dei numeri: i tecnici della Variante prevedono per i prossimi 10 anni un aumento della popolazione di oltre 4000 abitanti facendola arrivare a 27.800 (cosa, oltretutto, più che improbabile visto che nel decennio passato siamo aumentati di poco più di un migliaio). Poi però prevedono la costruzione di circa 5-6.000 nuovi alloggi da aggiungere ai 15-20.000 ancora edificabili con il PRG vigente. Come si fa a dire che una simile enorme superficie edificabile (che consente 20-25.000 nuovi alloggi) serve solo per 4000 abitanti?
7. “non ci sarà la bomba malthusiana da alcuni prospettata e temuta”. Infatti non ci sarà, ma nessuno l’ha detto: è la Variante che, aumentando di molto la già abbondante edificabilità ancora consentita dal PRG vigente, sembra si prepari a ricevere un esodo biblico tale da portare Giulianova a oltre 50.000 abitanti.
8. “Giulianova avrà uno sviluppo armonico, compatibile con le bellezze paesaggistiche e con quelle storico-artistiche”. Quando si autorizza la cementificazione della campagna e della collina ed il verde urbano e gli spazi pubblici non sono certi, simili affermazioni sono solo slogan propagandistici.
“L’urbanistica conclude – l’associazione di cultura politica giuliese – è materia importante, delicata e complessa e la politica ha due opzioni: può utilizzarla per costruire città vivibili o per assecondare la speculazione edilizia. Alla luce di quanto qui detto e del dibattito consiliare che strada si sta facendo imboccare a Giulianova?”