Martinsicuro: Lattanzi: ora chiederò i danni allo Stato e ai calunniatori

lattanzi.jpg1Martinsicuro. Toni Lattanzi, ex assessore al Comune di Martinsicuro, avvia attraverso i propri legali la richiesta di risarcimento danni per ingiusta detenzione e successivamente qualsiasi iniziativa contro quelli che definisce “calunniatori e  falsi testimoni”.

Dopo aver “sopportato” per dieci anni arresti (4 diverse ordinanze di custodia cautelare, processo con assoluzione e recente sentenza della Corte di Cassazione, sempre a favore di Lattanzi). Ora, l’ex amministratore torna sulla vicenda e annuncia le iniziative future. La vicenda, come è noto, è quella delle presunte mazzette al Comune di Martinsicuro.  ” L’incubo è definitivamente terminato. Io, la mia famiglia e miei veri amici ora siamo tutti più tranquilli ed insieme percorreremo tutte le strade possibili per far sì che chi ha sbagliato, sapendo di sbagliare e fare del male, paghi duramente”, sottolinea Lattanzi. “Non voglio che nessuno mi chieda di perdonare quelle persone che sapevano di farmi molto male con certe dichiarazioni, anche perchè erano persone che intendevano depredare il nostro territorio e ai quali mi ero opposto duramente, e certe cose le renderò note. I danni che ho subito sono innumerevoli: psicologico, affettivo, professionale ed altro e da non dimenticare la carriera politica che era in forte ascesa ma che così si è interrotta. Interrotta non perchè impossibilitato a candidarmi ma perchè, a differenza di tutti gli altri politici di ogni livello, ho voluto prima dimostrare la mia totale estraneità prima di ripresentarmi agli elettori, e questo per rispetto proprio di questi ultimi. Le cose che tanto mi hanno fatto male sono stati i comportamenti di alcuni esponenti politici che pur essendo delle mie stesee idee politiche mi hanno voltato le spalle, sicuramente per occupare spazi che avrei occupato io”. Nella sua considerazione, poi, parla anche di persone che lo hanno sostenuto. “ E’  stato così per l’Onorevole Carla Castellani che non mi abbandonò così come Marcello Cocciolito, Piero Romanelli, Berardo Rabuffo ed altri del partito al quale appartenevo”, prosegue. “Altra amarezza è la constatazione che c’è ancora qualche sciocco che, probabilmente per avversione personale o politica, ancora cerca di riesumare fantasmi ormai spazzati via dalle uniche persone che hanno il potere di dire se uno è onesto o corrotto: i giudici. Spero di riuscire, un giorno, a far si che nessuno possa insinuare anche solo un dubbio sulla mia rettitudine, ma se ne rimanesse anche solo uno, desidererei che le cose mi venissero dette in faccia.  Per raggiungere tale obiettivo sto terminando di scrivere il libro della mia odissea e nel giro di qualche mese lo omaggerò a tutte le famiglie di Martinsicuro facendo in modo di far conoscere certe sensazioni, certi momenti vissuti ingiustamente. Tutto questo non perchè in cerca di biasimo o quant’altro, ma per far comprendere a tutti cosa si può subire a causa di persecuzioni di calunniatori e di errori giudiziari.”

 

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