Un rimpasto veloce, deciso nell’arco di poche ore con il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, che ha riassegnato le deleghe agli assessori rimasti dopo le dimissioni dei tre gattiani, che tuttavia risulterebbe “illegittimo”.
Ad affermarlo è il consigliere del Movimento 5 Stelle Fabio Berardini che sottolinea come nella nuova Giunta, la quinta della seconda consiliatura targata Brucchi, non rispetterebbe il principio delle quote rosa, con una presenza maschile pari al 66,6% e quella femminile, con la riconferma di Mirella Marchese e Valeria Misticoni, al 33,3% invece della disposizione che prevede una percentuale “non inferiore al 40%”, così come indicato dalla legge.
“La norma”, spiega Berardini, sciorinando circolari e sentenze del Consiglio di Stato a riguardo,“in assenza di ulteriori precisazioni, va intesa nel senso che, nel computo della percentuale, si deve tenere conto anche del Sindaco, in quanto componente della Giunta come chiarito dal Ministero dell’interno”,
“La nuova Giunta varata dal Sindaco Brucchi è completamente illegittima”, conclude Berardini, “e, pertanto, invitiamo il Consiglio regionale di parità a provvedere con il relativo ricorso.
Non è della stessa opinione la presidente della Commissione provinciale pari opportunità di Teramo Tania Bonnici Castelli che, al contrario, ritiene che la legge sia stata rispettata.
“Se d’altronde ci fosse stata una terza donna in Giunta”, spiega, infatti, la Castelli, “la rappresentanza femminile sarebbe stata del 50%. E se si interpreta bene la legge, si vede che è previsto un arrotondamento. Per cui ritengo che la nuova Giunta teramana sia in regola con il rispetto delle quote rosa”.