Roseto. Bocciatura senza mezzi termini da parte dei Liberalsocialisti di Roseto del bilancio di previsione approvato recentemente dall’amministrazione comunale. Il segretario di partito, Enio Pavone (nella foto), già assessore alle finanze nella giunta Di Bonaventura ed oggi rappresentante di una forza politica di opposizione, ritiene che il bilancio non sia affatto veritiero.
“Non dice il vero”, sostiene Pavone, “in quanto manca l’indicazione di una posta debitoria pari a più di 1 milione di euro che il comune deve al Cirsu per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani”.
Secondo i liberalsocialisti per anni la gestione del Cirsu è stata fortemente criticata da varie parti politiche, in quanto, non si sarebbe provveduto ad una programmazione adeguata e, una volta venuta meno per esaurimento la discarica di Grasciano, non avendo altre possibilità di smaltire i rifiuti sul territorio provinciale, si è dovuto ricorrere ad esportare i rifiuti fuori provincia, in località Cerratina di Lanciano. L’assemblea del Cirsu, di cui fanno parte i sindaci dei 6 Comuni che detengono le azioni del consorzio, ha deliberato il 17 settembre 2009 l’adeguamento delle tariffe nei confronti dei comuni soci, da 110 euro a tonnellata a 177. Quattro comuni su sei, hanno già deliberato l’adeguamento delle tariffe Tarsu per poter far fronte alla maggiorazione prevista, mentre il Comune di Roseto nel bilancio di previsione ha riproposto le stesse tariffe Tarsu.
“Il tutto come se nulla fosse accaduto”, prosegue Pavone, “dicendo che vuole vederci chiaro nella gestione del Cirsu. Ora è abbastanza singolare che a volerci vedere sia il Sindaco di Roseto che ben dovrebbe conoscere le vicissitudini degli ultimi dieci anni del Cirsu, in quanto membro dell’assemblea dei soci, massimo organo deliberativo di una società per azioni. È incomprensibile pertanto quanto affermato in consiglio comunale dal sindaco che ha posto una serie di quesiti e richieste al Cd’A del Cirsu, che è stato nominato proprio dal sindaco di Roseto e dagli altri sindaci soci. Non vorremmo che, non indicare in bilancio un debito che è certo, ed anche quantificato (circa 1 milione di euro) sia una strategia dilatoria per lasciare la responsabilità degli aumenti a chi governerà questo comune tra un anno e mezzo”. Le critiche dei liberalsocialisti hanno interessato anche lo Swap, la convenzione con l’Italgas scaduta da un pezzo, e le opere pubbliche.
Lino Nazionale