Certo, continuerà ad essere attivo sul piano politico, con l’obiettivo il nuovo gruppo dirigente e la nuova alleanza in vista delle ammnistrative del 2018, ma non ricoprendo più il ruolo di segretario di circolo.
Le ragioni, Vagnoni le spiega in una lunga nota (dove evita poi di alimentare polemiche nate poi su assi di natura provinciali) nella quale sottolinea il perché ha deciso di non proseguire come reggente del circolo.
” Non mi ricandido”; scrive, ” per varie ragioni, tra le quali per non essere riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Formare un gruppo dirigente in grado di rappresentare un laboratorio politico culturale di una nuova classe politica distante da logiche estranee dagli interessi comuni dei cittadini e del territorio; impossibilità di assumere posizioni di responsabilità ed autonomia rispetto ad altre forzepolitiche presenti sul territorio, siano esse di maggioranza che di opposizione.
Allo stato si registrano politiche di tipo trasversali, alimentate dal clientelismo più becero, sorde all’ascolto delle esigenze del territorio.
Appare il caso di ricordare la vicenda del tesseramento di Mario Tulini attuale Vicesindaco della
Giunta Di Pietro, candidato nella lista avversa a quella del Partito Democratico.
Ho accettato pur non condividendo la decisione della commissione regionale di garanzia del PD Abruzzo dove nella motivazione di riammissione al tesseramento veniva scritto “Tulini si è candidato con una lista civica all’interno della quale erano presenti esponenti del PD e che il capolista, attuale sindaco, non è iscritto ad alcun partito politico ed anzi sarebbe vicino ad un rappresentante del PD eletto in Regione”
Sono per un partito inclusivo, però nella consapevolezza del rispetto delle regole del gioco, della democrazia interna e della massima trasparenza nei confronti dei propri elettori.
Le mie osservazioni sono di carattere prettamente politico e di rispetto delle regole, sfido chiunque a trovarsi nelle mie stesse condizioni, avere un consigliere comunale candidato ed eletto nella lista riconosciuta ufficiale PD Stefano Tucci, (prima che aderisse ad Articolo 1), che sedeva sui banchi della minoranza e Tulini che ricopriva la comoda poltrona di Vicesindaco nella giunta Di Pietro, questo ha creato sconcerto ed incertezza negli iscritti, sconcerto sul territorio.
Fino all’ultimo istante del mio mandato ho svolto le funzioni di segretario di circolo con la massima trasparenza, restando estraneo alla logica, che non condivido nel modo più assoluto, dei tesseramenti “utili”, fatti in occasione dei congressi anche a persone che non si riconoscono nel Partito Democratico.
Riflessioni sul futuro. La prossima amministrazione si dovrà occupare della ricostruzione, in modo serio e determinato senza tener conto degli interessi particolari.
Rispetto all’inagibilità della sede del municipio, danneggiata dal terremoto, la soluzione trovata dall’attuale giunta comunale nell’ex scuola dell’infanzia di Villa Passo, non mi trova d’accordo in quanto ha danneggiato profondamente l’economia del centro storico di Civitella del Tronto, inoltre totalmente inadeguata, gli uffici principali, anagrafe, ufficio urbanistica, ufficio tributi e ragioneria costretti a lavorare in condizioni fortemente disagevoli, locali di piccole metrature non sufficienti a contenere un minimo di archivio e in alcuni casi qualche ufficio funge da sala d’aspetto dell’ufficio contiguo, con grande difficoltà a tutelare la privacy dei cittadini utenti, non da meno che l’ubicazione del fabbricato cade in una zona non servita dalla copertura dei vari gestori di telefonia mobile.
Considerando che passerà molto tempo per la ricostruzione della struttura municipale, ritengo che sia necessario superare le pseudo enunciazioni politiche della attuale sindaco che nella realtà poco o niente interessa le sorti del centro storico rispetto ai comportamenti assunti, trovando immediatamente una soluzione pratica al fine di riportare gli uffici all’interno delle mura del borgo.
Rispetto alla tragedia di Ponzano, nessuno si è accorto che accanto ad un pezzo di Ponzano che se ne va, esistono due frazioni Ponzano-Borrano che restano con i loro nuclei abitati a ridosso e in parte compresi in aree a forte rischio idrogeologico.
La zona va tenuta sotto costante monitoraggio con studi accurati per interventi di prevenzione al fine di scongiurare possibili ulteriori disastri naturali.
Non si può ignorare un abbandono totale del territorio, con i nostri centri abitati lasciati a sé stessi, con infrastrutture pubbliche fatiscenti e private in questi ultimi tempi di qualsiasi tipo di manutenzione.
Il mio impegno sarà quello di collaborare nella formazione di un movimento politico-culturale civico che nell’interesse generale possa porre le basi per una rinascita del nostro territorio e del nostro capoluogo.