“Io sto con Bersani” scrive Verrocchio senza giri di parole. “Non mi piacciono i tatticismi o i posizionamenti dell’ultimo momento” spiega “in una cosa o ci si crede oppure no. E io credo in Bersani, perché sono convinto che oggi sia il miglior politico capace di governare l’Italia. Mi piace la sua “normalità”. Ha competenza, ha passione, ha esperienza. Sì, esperienza, perché non credo che sia un dato da buttare alle ortiche. E non mi faccio nessun problema a dirlo. Non ho nessun timore, perché non penso che il baricentro della discussione politica debba essere solo sulla questione della ‘rottamazione’. Oggi abbiamo bisogno di proposte concrete, che magari non saranno buone per tirarci fuori slogan o effetti speciali, ma che saranno buone per il nostro Paese. A Renzi va il grande merito di aver portato all’attenzione il tema del rinnovamento della nostra classe dirigente, e mi vanto di essere in un partito che è capace di dettare i tempi dell’agenda politica (perché non vedo altre forze politiche che in questi mesi hanno realmente discusso di temi che stanno a cuore al paese). Certo, Bersani dovrà parlare chiaramente di cosa intende fare per portare forze fresche in Parlamento e al governo. Non possiamo più permetterci di rinviare la questione, perché la nostra classe dirigente è la più anziana d’Europa. Ma, ripeto, la scelta di chi dovrà guidare l’Italia non può basarsi solo sul tema della rottamazione. Io voglio sentire parlare di lavoro, di come far ripartire la nostra economia, delle questioni dell’immigrazione e dei diritti civili. Ho voglia di sentire nuove idee. Sono questi i temi che mi interessano”.