Pineto, Monticelli chiede l’abolizione di tutte le Province

incontro_pinetoPineto. “Tutte le Province vanno abolite”. È quanto emerso nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio nei locali di Villa Filiani a Pineto, dove amministratori, tecnici e cittadini si sono riuniti per confrontarsi sulle recenti innovazioni legislative introdotte dal Governo con il riordino delle Province italiane.

A essere messi in luce numerosi aspetti che evidenziano l’incostituzionalità del procedimento del riordino e lo svuotamento degli enti provinciali, che non si occuperanno più di settori importanti quali, ad esempio, il mercato del lavoro e la formazione professionale, perdendo allo stesso tempo la funzione di organo decisionale.

“Se gli obiettivi del governo tecnico – commenta in proposito il sindaco Luciano Monticelli – sono finalizzati al risparmio dei costi della politica e allo snellimento della burocrazia italiana, allora crediamo che tutte le Province, nessuna esclusa, vadano abolite”.

Dello stesso avviso anche gli amministratori e i rappresentanti  sindacali e delle associazioni presenti in sala che, assieme a Enzo Di Salvatore, docente della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo e a Federico Cuccolini, segretario generale e responsabile dell’Ufficio Legale del Comune di Pineto, hanno evidenziato i campanilismi sorti dalla proposta di parziale soppressione degli enti in questione.

“Tutti gli amministratori si dichiarano favorevoli al riordino – prosegue infatti Monticelli –, ma allo stesso tempo sono pronti a far valere l’unicità del proprio territorio. Anche per ciò che riguarda la sorte della stessa Teramo, se la si vuole salvare è necessario procedere con l’eliminazione totale delle Province, perché tutte vanno messe sullo stesso livello”.

Alla luce di quanto emerso nel corso dell’incontro, il primo cittadino chiede pertanto che la giunta regionale si attivi per proporre ricorso alla Corte Costituzionale. Secondo quanto approfondito durante la tavola rotonda, infatti, il procedimento del riordino è in contrasto con quanto previsto dall’articolo 113 della Costituzione, che stabilisce che “il mutamento delle circoscrizioni provinciali e l’istituzione di nuove Province nell’ambito di una Regione sono stabiliti con legge della Repubblica, su iniziative dei Comuni, sentita la Regione”.

“Peccato però – precisa il primo cittadino pinetese – che la normativa parli invece di “ipotesi” di riordino, mentre la disposizione costituzionale indica con chiarezza che il tutto può avvenire soltanto dietro impulso dei Comuni e che è vietato allo Stato imporre unilateralmente la propria volontà”.

Da qui l’idea del sindaco Monticelli, nella doppia veste di segretario della presidenza del Cal, di invitare anche gli amministratori locali a esprimersi in merito per presentare opinioni e proposte ai componenti del Consiglio delle Autonomie Locali.

“Bisogna avere il coraggio di dire che non ci piace – conclude il primo cittadino – e ricordare che tutti i partiti politici hanno già espresso parere favorevole all’abolizione totale delle Province. Lasciare l’Abruzzo con due soli enti, peraltro svuotati delle loro funzioni, non ha alcun senso. Né tanto meno è il tempo di accendere campanilismi di ogni sorta. Diamoci da fare”.

Il commento del segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio

verrocchio_robert“Se il Pdl è convinto della bontà della proposta Brucchi, spero che il presidente Chiodi si attivi al più presto per far valere le ragioni della provincia di Teramo. Se i parlamentari teramani del Pdl e il presidente della Regione, teramano lui stesso, sono convinti che il governo potrebbe accettare la proposta di Pescara come città metropolitana insieme a tre province, anche noi saremo pronti a sottoscrivere l’idea. Se poi vogliamo parlare di proposte concrete e più realistiche. Il Pd ha la sua idea che Luciano Monticelli presenterà alla Conferenza per le Autonomie Locali. Abbiamo il coraggio di dire che la legge di riordino del governo non ci piace? Sì, ce l’abbiamo. Questa legge non ci piace perché le province devono essere cancellate in toto. Gli altri discorsi stanno a zero. Al Pd interessa solo una cosa: che vengano cancellati, come d’altronde è nel nostro programma nazionale, gli enti provincia e che vengano mantenuti sul territorio i servizi per i cittadini. Le battaglie per i campanili le lascio ad altri. Il presidente della Regione faccia quindi il suo dovere, cioè si attivi con tutti i mezzi presso la Corte Costituzionale, perché riteniamo che questa legge abbia profili di incostituzionalità. Non è possibile che Chiodi faccia finta di nulla mentre i territori abruzzesi litigano tra di loro e sono costretti a discutere senza fine su una questione lontana anni luce dai reali problemi delle persone. In tutte queste settimane Chiodi si è distinto per la sua assoluta mancanza di idee al riguardo, nonostante lui e la maggior parte della sua giunta siano di Teramo. Questa legge sta cacciando il peggio di tutti noi, mettendo i territori l’uno contro l’altro e parlando di taglia e cuci di luoghi degno del Medioevo. Le province vanno abolite. Tutte. Altra cosa sono i servizi alla cittadinanza, cioè tutti quei centri nevralgici provinciali che costituiscono l’ossatura dei nostri territori, che devono essere conservati. Questa è la nostra posizione di cui Monticelli saprà sicuramente farsi portavoce”.

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