Lo ha chiarito Renzo Di Sabatino in merito ad una sua presunta dimissioni per candidarsi alle elezioni politiche, aggiungendo che: “Troppe le partite delicate e vitali che la Provincia dovrà affrontare nei prossimi mesi. Ne voglio ricordare alcune: chiudere un bilancio in presenza di ulteriori e incomprensibili tagli; i lavori di messa in sicurezza degli istituti di istruzione superiore (e cito i più importanti) il Comi, il Delfico, il Milli e la progettazione del Pascal; i numerosi lavori di messa in sicurezza stradale previsti dai piani stralcio approvati dall’Anas e, mi auguro, anche il Piano straordinario delle manutenzioni (inviato un anno fa e in attesa di copertura finanziaria da parte della Regione); la realizzazione del primo lotto del ponte di Castelnuovo e di quello ciclopedonale del Vomano; il braccio di mare del porto turistico di Roseto degli Abruzzi; la definitiva sistemazione della stazione sciistica dei Prati di Tivo appena rilanciati; le piste ciclabili e il ponte ciclopedonale che deve unire l’Abruzzo alle Marche; i bandi di Invitalia per l’area di crisi Val Vibrata. Azioni strategiche, progetti ai quali abbiamo lavorato in due anni e mezzo in una situazione di continua emergenza con grande sforzo da parte di tutto l’ente dipendenti compresi: mi dispiacerebbe lasciarli incompiuti”.
No alle dimissioni ma non alla candidatura nelle file del PD per le elezioni al Parlamento o al Senato. Il Presidente della Provincia di Teramo, infatti, non esclude affatto che a primavera, “se mi sarà consentito da una legislazione che oggettivamente è piena di contraddizioni e se ci sarà ampia condivisione, io possa impegnarmi nella competizione elettorale. In tal caso l’interruzione del mandato, a pochi mesi dalla scadenza naturale, non creerebbe alcun problema all’ente visto che gli impegni assunti con la provincia di Teramo e i suoi cittadini, potrebbero essere conclusi dal vice presidente che andrò a nominare, in collaborazione con la bella e collaudata squadra di consiglieri delegati”, conclude Di Sabatino.