“Avevo pensato che ‘mettere’ insieme tanti eventi, completamente diversi tra loro”, scrive infatti Canzio, “avrebbe contribuito a far arrivare qualche amico da fuori città e che avrebbe creato ‘entrate’ economiche per alcune attività del centro storico. Ma dopo quello che sta succedendo, e non mi riferisco ad articoli di giornalisti o blogger, ritengo da parte mia di dichiarare che finiti i 19 eventi di settembre 2017, cosa mai verificatasi prima a Teramo, non intendo più coordinare l’organizzazione di qualsiasi evento in città, delega mai avuta, per non dare la possibilità a chi critica, denigra e sparla, per invidia e rancore personale che nascono dall’incapacità politica ed umana di capire le regole della politica e della vita di tutti i giorni, di avere possibilità di sparlare”.
Canzio, inoltre, sottolinea, l’impegno sempre avuto nel fare in modo che le numerose idee arrivate da tantissimi cittadini, potessero diventare progetti concreti, contestando quanti, al contrario, hanno sempre censurato le idee che probabilmente non erano di loro personale gradimento.
“Mi dispiace solo per la mia città”, ha concluso Canzio, “perché io sono nato e vissuto a Teramo e so cosa significa avere lo spirito di appartenenza ad una comunità e non come ‘qualcuno’ che pensa di essere l’espressione umana della nostra comunità. Adesso si vergogni chi deve”.
Non è chiaro, o quantomeno non è esplicito, chi sia l’oggetto del post, sebbene sia evidente che una ulteriore tegola abbia minato il già fragile collante che continua a tenere ancora in piedi l’attuale amministrazione comunale.