Il termine per chiedere alla proroga (in Val Vibrata sono 48 i lavoratori interessati) scadeva ieri 4 luglio. “Con grande rammarico, ravvisiamo che i sindaci dei dodici comuni hanno palesemente ignorato il problema seppur avvisati e sollecitati non solo da noi ma anche dal Cicas”, si legge nella nota. “ Nessuna delle amministrazioni comunali, ad eccezione del Comune di Sant’Omero, ha preso in considerazione il problema tanto da non discuterne e nè tanto meno per promuovere una mozione che permettesse una proroga e la creazione di percorsi di stabilizzazione diretta o indiretta con cooperative o enti a partecipazione pubblica, come richiesto esplicitamente dai consiglieri comunali di Sinistra ad Alba Adriatica. Ad assumersi la responsabilità di negare uno spiraglio di ottimismo ai lavoratori e di sottrarre ai comuni della Val Vibrata un personale vitale per le attività quotidiane, sono state sia il centro-destra che il PD. Il segnale che viene fuori è emblematico: le attuali classi dirigenti sono state lontane dai problemi reali della gente e del lavoro mai come in questa occasione. Si è persa una vera occasione di dimostrare che la politica c’è ed è attenta ai cittadini e che a maggior ragione esiste una Sinistra che sia realmente in grado di tornare a parlare dei veri temi e lotte che da sempre sono stati nel proprio Dna abbandonando ideologie astratte e soliti stratagemmi elettorali. SEL Val Vibrata non si arrende e continua a stare dalla parte dei lavoratori con la Federazione Provinciale SEL e l’impegno del Consigliere Regionale SEL Caramanico visto che gli interventi per ammortizzatori sociali in deroga hanno ancora un residuo in Regione Abruzzo 16 milioni di euro”.