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Tortoreto, cavate e sottopasso. Pd: le maggiori spese dell’amministrazione

Tortoreto. “ Di Giovanni ha ragione: ai cittadini non va bene più nulla di quello che l’amministrazione realizza, soprattutto perché ha speso un milione di euro in più”.

Torna ad infiammarsi la disputa politica a Tortoreto, originata dalle polemiche a distanza (tra maggioranza ed opposizione) sul nuovo parcheggio in piazza Matteotti e che investe altre opere in itinere: gli interventi anti-alluvione e il sottopasso di via Carducci. Dal gruppo consiliare del Pd arrivano stilettate politiche al capogruppo e di riflesso all’intera maggioranza. “ Forse il malcontento nasce dal fatto che i cittadini hanno capito come siete e cosa politicamente rappresentate? S’interroga in maniera sarcastica Nico Carusi, capogruppo dei Democratici. “ Sarò forse perché, visto quello che avete promesso e non fatto, oggi non vi credono più? Attribuite colpe e responsabilità di quello che è accaduto negli ultimi tre anni a chi vi ha preceduto, ma poi quando eravate all’opposizione, quali responsabilità vi siete assunti?”. Nel confronto dialettico di natura politica, poi si legano alcuni temi concreti, dal sottopasso di via Carducci e allo sbocco a mare dei fossi, opera questa in parte completata proprio di recente. “ Lo sfogo a mare”, prosegue la nota a firma anche dei consiglieri Mauro Postuma e Sandro Porrea, “ è sotto il livello del mare. Questo dettaglio impedisce il normale scorrimento delle acque e causa odori nauseabondi a coloro che frequentano quei tratti di spiaggia. Sarebbe bastato disegnare uno sbocco dritto a mare. Invece la strana politica si inventa un prolungamento verso sud con una spesa di 250 mila euro in più, creando nuovi problemi che quella zona, prima, non aveva”. Nuovi dubbi vengono rilanciati sui costi del sottopasso di via Carducci (tema affrontato durante una recente assemblea dei democratici), che sono lievitati dopo le modifiche apportate dall’amministrazione civica. “ Il progetto originario non prevedeva l’abbattimento della stazione” si legge, “ e con gli spazi recuperati dopo l’abbattimento dello stabile, il sottopasso poteva essere analogo a quello di via Trieste e senza costi aggiuntivi per l’ente”.