Valutazioni, queste, fatte in conferenza stampa alla presenza dei due eletti nell’assise civica (Andrea Buonaspeme Simona Antonini) e di coloro che hanno animato la lista di centrosinistra. “ Non è morto il bruco, ma è nata una farfalla”. Usa questa analogia Andrea Buonaspeme per commentare quello che sarà il percorso di Progetto Comune nei cinque anni di opposizione. Opposizione che “ sarà di controllo, di collaborazione quando servirà, fermo restando quelle che sono le nostre idee. Vogliamo essere un laboratorio di idee, aperti al contributi della società civile e lavorare per porci noi come l’alternativa futura. Forse non siamo stati bravi a veicolare il nostro messaggio, forse non è stato capito abbastanza. Ma proseguiremo nella nostra strada”. L’atteggiamento del gruppo si è manifestato già nella prima seduta del consiglio comunale. Sia con la costituzione di un gruppo consiliare unico, mantenendo il nome della lista, e sia rinunciando alla delega offerta dalla maggioranza (alle pari opportunità) a Simona Antonini. “ Saremo il laboratorio per costruire la vittoria di domani”, ha aggiunto l’esponente del Pd, “ sempre portando avanti le progettualità del programma elettorale, dal controllo e integrazione sociale, partecipazione nelle scelte urbanistiche, rispetto delle regole”. “ La nostra non è stata una sconfitta ma un punto di partenza” ha aggiunto Simona Antonini, “ faremo un’opposizione costruttive, avanzando proposte soprattutto nel campo sociale, cavalcando quelle che sono le nostre idee in questo settore”. Oltre alle progettualità nel medio periodo, la conferenza stampa è servita anche per disquisire sulla stratte attualità, ossia il consiglio comunale di insediamento. “ Il coinvolgimento di tutti nelle scelte della cittadina” ha sottolineato Giuseppe Capriotti, segretario del Pd, “ non significa avere delle deleghe. Chi vince le elezioni deve amministratore e le opposizioni hanno il compito di vigilare. Ci saremmo forse attesi l’offerta alle minoranze della presidenza del consiglio comunale, aspetto questo che Città Attiva teorizzava cinque anni fa, quando sedeva all’opposizione. Per quanto concerne il cinema Ambra, siamo favorevoli al fatto che si sia bloccato l’iter per riflettere. Città Attiva, però, ci deve dire cosa vuol fare per riqualificare lo spazio pubblico e la piazza e che non ci si debba fermare qui”.