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Teramo, una sanità allo sbando. Il grido del Pd: Varrassi si dimetta

Teramo. “Dover aspettare 370 giorni per una mammografia significa negare il diritto alla salute”. È quanto ha dichiarato il segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio nel corso della protesta che si e’ tenuta questa mattina all’ingresso dell’ospedale Mazzini di Teramo. “Altro che premio di produttività, Varrassi si dovrebbe dimettere”, ha proseguito il segretario, facendo riferimento alle 30 mila euro che la Regione potrebbe riconoscere al manager della Asl teramana.

Presenti, questa mattina, i vertici regionali e provinciali del partito, oltre al deputato Tommaso Ginoble e molti sindaci del teramano. “Abbiamo dovuto fare la conferenza stampa sui gradini perché Varrassi ci ha negato anche la sala convegni dell’ospedale”, ha detto Verrocchio.
“La gestione della sanità di Varrassi ha fallito”, ha dichiarato il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro. “L’atto aziendale della Asl ha rappresentato una forte lesione della democrazia, perché la sua stesura non è stata assolutamente condivisa dai territori e dai rappresentanti delle categorie. Invece di creare eccellenze in ogni polo la nostra sanità è andata avanti secondo logiche spartitorie che hanno spogliato i territori”.
“Io definisco Varrassi il segretario aggiunto del Pdl” e’ stato il commento del sindaco di Pineto Luciano Monticelli. “In altre regioni i manager si sono seduti ad un tavolo per ascoltare i territori, da noi si è andati avanti con la prepotenza. Varrassi deve dimettersi”.
“Si decide di premiare un direttore perché ha smontato il sistema sanitario della nostra provincia”, ha detto Ginoble. “Varrassi dovrebbe avere il coraggio di riconoscere di aver operato male e per il futuro il prossimo direttore generale dovrebbe essere scelto all’interno delle professionalità della Asl teramana”.
All’incontro hanno preso parte anche i sindaci di Castellalto e di Isola del Gran Sasso, che hanno testimoniato dei tanti problemi cui devono far fronte le zone interne della provincia in tema di sanità. Il primo cittadino di Isola Alfredo Di Varano ha denunciato il taglio delle sedi del 118, “che sono state abolite o demedicalizzate, e questo significa negare il diritto alla salute per chi vive lontano dai grandi centri urbani”. “Dobbiamo o riportare la sanità nei territori, anche per ridurre queste impressionanti liste di attesa”, ha aggiunto Vincenzo Di Marco.