Più in particolare, il primo cittadino chiede di verificare se nei fatti narrati siano eventualmente ravvisabili ipotesi di reato e, se così fosse, di adottare i conseguenti provvedimenti che fossero ritenuti di ragione e di legge.
Più in particolare, Monticelli ha evidenziato non solo la chiusura di alcuni reparti e servizi che ha generato interruzioni di prestazioni e disservizi, ma ha anche reso noto che, su disposizione del direttore generale della Asl di Teramo è stato disposto l’accoperamento per letti indistinti dell’ortopedia e della chirurgia e che la misura, gravissima e preoccupante per gli effetti deleteri, sarebbe in corso di attuazione.
Il sindaco ha inoltre sottolineato il fatto che questa misura sarebbe stata adottata senza l’indicazione di un dato o criterio effettivo e ponderato e nonostante la contraria diffida da lui stesso inoltrata alla Asl sulla scorta dell’ordinanza del Tar Abruzzo, che ha sospeso il giudizio in corso contro gli atti di Varrassi, essendo basati su presupposti in sospetto di illegittimità costituzionale. Ha poi aggiunto che il contenuto dell’ordinanza rendeva lecito attendersi che la direzione generale prendesse atto della situazione in diritto e si astenesse da ulteriori atti sul nosocomio atriano.
Monticelli ha concluso il suo esposto interrogandosi se tutto questo sia possibile in uno stato di diritto ed esprimendo la più totale fiducia nelle istituzioni.