Riavvolgendo di qualche mese il nastro delle manovre pre-elettorali, a Martinsicuro, la riproposizione del progetto civico di Città Attiva (vera sorpresa e novità delle amministrative del 2007), poteva sembrare un azzardo. Un azzardo, soprattutto per chi doveva non solo scontrarsi con gli schieramenti partitici classici ma al tempo stesso provare a far meglio della volta precedente. La testardaggine, però, di un’associazione civica, nata nel 2007, è andata oltre, superando qualche frizione che si era creata nel movimento (tra tutte l’uscita di scena di Alduino Tommolini, che poi si è candidato con Massimo Vagnoni) e di non poter far leva sul fattore novità, che poi era stato il propellente per far decollare Città Attiva nel 2007. Il progetto civico (anche se dietro, come da più parti si sente ripetere, sembra esserci un padre putativo, che è l’assessore regionale Paolo Gatti), però, non è frutto del caso e dell’improvvisazione, ma di un percorso nato un lustro fa e poi forgiato in cinque anni di opposizione. Poi il resto lo hanno fatto le urne e una certa voglia dei martinsicuresi di imboccare una strada nuova. Certo, la differenza tra tre delle quattro liste in competizione è stata talmente ridotta, che sarebbe bastato forse un dettaglio per sparigliare le carte (anche la presenza della lista della Lega Nord con tre amministratori in uscita dalla giunta Di Salvatore che erano candidati, può aver inciso), e disegnare un epilogo diverso. Dettagli, certo, che ora consegnano il futuro di Martinsicuro, amministrativamente parlando, ad un gruppo nuovo, sganciato da qualsiasi logica di partito, con rappresentanti praticamente quasi tutti alla prima esperienza. Se si escludono il sindaco Paolo Camaioni, e i consiglieri rieletti (Stefano Ciapanna e Andrea D’Ambrosio), il resto della truppa è nuovo. Il giorno dopo il sorprendente (ma non troppo) riscontro elettorale, il clima nel gruppo civico resta intriso di gioia e non potrebbe essere altrimenti. Le scadenze amministrative, però, impongono al nuovo sindaco di mettersi subito al lavoro. Questa mattina, in municipio, c’è stato il simbolico passaggio di consegne tra il sindaco uscente, Abramo Di Salvatore, e quello nuovo, Paolo Camaioni. Lo stesso Camaioni, in tv, questa mattina, ha ribadito alcuni concetti. “ La nostra non è certo l’antipolitica” ha detto ai microfoni di Teleponte, “ ma di un nuovo modo di fare politica, ascoltando i bisogni della gente e stando vicino a loro. Quali le priorità? Oltre a disegnare l’assetto dell’esecutivo, bisognerà scrivere il nuovo bilancio di previsione e pianificare la cittadina in vista dell’imminente arrivo della stagione estiva”. Entro fine mese ci sarà il consiglio comunale di insediamento, mentre nel giro di una decina di giorni potrebbe prendere forma la nuova giunta comunale. Per legge, il numero di assessori scenderà dagli attuali 7 a 5, anche se non è da escludere, come ha spiegato lo stesso Camaioni, che ci si possa fermare anche a 4. Chi entrerà in giunta? Al momento è prematuro dirlo, anche se una donna ci sarà di sicuro e visto che in maggioranza è stata eletta la sola Debora Vallese, che di certo avrà un posto nell’esecutivo, così come coloro che hanno raccolto più preferenze (Ciapanna, D’Ambrosio e Corsi) potrebbero essere tra i papabili. Altro elemento scontato, è il fatto che uno degli assessori avrà la delega alla sicurezza sociale, uno dei punti sui quali è articolato il programma del movimento civico.