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Ospedale Atri: e a sorpresa spunta l’accorpamento dei reparti

Atri. Un colpo basso? Non sarebbe poi tanto sbagliato interpretare in questo senso il nuovo provvedimento della Asl di Teramo. A nulla sono servite le rassicurazioni e le parole pronunciate nemmeno due settimane fa, in occasione del consiglio comunale straordinario che si è svolto ad Atri, alla presenza del Governatore Gianni Chiodi e del manager Giustino Varrassi.

In quell’occasione, si era parlato di chiusure (ipotesi, si ricorda, subito cancellata dallo stesso Chiodi), di tagli ai posti letto, di h12 e h24. Nessun minimo accenno all’ipotesi di accorpamento dei reparti. Eppure le richieste erano state chiare, nonostante la mancanza di risposte ad alcune di esse. Si pensi solo ai due consiglieri di maggioranza, i cosiddetti “dissidenti”, Davide Di Giacinto e Angela De Lauretis, i quali avevano espressamente richiesto un crono programma degli interventi e soprattutto una coincidenza tra l’indirizzo politico dato dal Commissario ad Acta e gli atti concreti messi in campo dal direttore generale della Asl. Una domanda alla quale Varrassi aveva quasi sviato, senza fornire, in buona sostanza, una risposta precisa.

E dopo qualche giorno, ecco venir fuori la “bella” sorpresa: l’azienda sanitaria teramana ha disposto l’accorpamento di quattro reparti nel presidio ospedaliero di chirurgia, ortopedia, oculistica e urologia.

“Incommentabile, imbarazzante e offensivo” commentano Di Giacinto e De Lauretis. “A distanza di una settimana Varrassi adotta scelte che non aveva neanche lontanamente paventato. Non ha mai concordato nulla di tutto questo in Consiglio Comunale, né con noi e né con Chiodi. Abbiamo più volte riascoltato il Consiglio alla ricerca di queste frasi ma il risultato finale è un ‘non pervenuto’.

Questo sta a dimostrare quanto dai noi sostenuto e cioè che il Direttore è dotato di poteri tali da poter scavalcare l’indirizzo politico della Regione. Infatti, come tutti sanno, non è questo l’indirizzo politico dato da Chiodi per Atri. Quando abbiamo puntato il dito temendo in queste azioni, qualcuno ci ha definiti voci dissonanti e isolate della maggioranza (il riferimento è al vice sindaco di Atri, Francesco Filiani, ndr). Ora la verità dei fatti, purtroppo, ci dà ragione: o si tratta di un’azione schizofrenica e senza logica o di un disegno ben definito, contrario alla volontà politica della Regione. In entrambi i casi, a questo punto, chiediamo a Chiodi di rivedere le sue posizioni sul Direttore Generale. È ormai palese che adotta scelte contrastanti con la volontà più volte espressa dal Governatore e ribadita anche nell’ultimo Consiglio Comunale. Restiamo senza parole. Varrassi con le sue bugie o lacunose verità, ha offeso la solennità del Consiglio Comunale di Atri e come tale, ha offeso tutti i suoi cittadini. Cosa è venuto a fare in Consiglio Comunale se non ci ha neanche minimamente informati su scelte del genere? Dobbiamo attenderci altre sorprese non concordate? Chiederemo al Senatore Paolo Tancredi, Coordinatore Provinciale del Pdl, di discutere al prossimo Coordinamento Provinciale questi eventi, perché un Direttore Generale non può essere un solitario che adotta provvedimenti senza concordarli con la politica o addirittura contrastanti con questa stessa volontà”.