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Teramo Cardelli, Berardini e Marroni al sit-in aquilano per la sicurezza del territorio

Ci saranno anche i consiglieri teramani di opposizione Paola Cardelli, Fabio Berardini e Maria Cristina Marroni al sit-in in programma il prossimo 4 amaggio a L’Aquila alle 12 davanti al Palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale.

“Saremo insieme a quanti, donne e uomini, individui e associazioni, sindacati, comitati e movimenti”, scrivono i consiglieri in una nota, “non vogliono continuare ad essere vittime di mancata prevenzione, di interessi predatori, di risorse drenate verso grandi opere costose e inutili, di mancanza di lavoro”.

Ed in particolare la protesta sarà espressa contro “la scellerata gestione da parte del Governo regionale (nonché del Governo centrale) di un territorio che cade letteralmente a pezzi lasciato in balia di terremoti, neve, frane e alluvioni generando condizioni di vita di stampo medievale” e “l’assenza di un progetto serio in tema di politiche sociali, del lavoro, della salute, del diritto agli studi”, che avrebbero provocato nel primo trimestre dello scorso anno la perdita di oltre 14mila posti di lavoro.

Inoltre sarà presentato in un documento con la richiesta dello stanziamento immediato di fondi per l’adeguamento sismico di tutti gli edifici scolastici regionali o per la loro eventuale demolizione e ricostruzione (anche con edificazione ex novo di Poli scolastici) laddove l’adeguamento sismico risulti impossibile, oltre all’invio immediato dei Musp per quelli sprovvisti di idoneità sismica (indice di vulnerabilità sismica pari a 1) per i quali non sia possibile la delocalizzazione in strutture realizzate dopo il 2008.

E poi il miglioramento sismico di tutte le case popolari regionali con il raggiungimento di un indicatore di rischio sismico almeno pari a 0.65 e per l’esecuzione di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria che ripristino la salubrità e la decente fruibilità degli alloggi, oltre agli interventi necessari per i danni provocati dal sisma nelle case di categoria . E, infine, la requisizione e il ripristino degli immobili di via Longo per destinare gli alloggi inoccupati agli sfollati Ater da abitazioni inagibili (categoria E) risiedenti nel Comune.