“In questo senso però riteniamo che il problema non sia la sopravvenuta mancanza di legittimazione dell’attuale presidente, espressione della decaduta amministrazione di Silvi. Il vero problema è l’elezione di un consiglio di amministrazione rispondente a logiche partitocratiche e consociative e non certo ad espressioni di competenze e capacità. La sintesi è che grazie a Verrocchio & C. ci troviamo alla guida di un parco nazionale un enologo che non aveva esperienza alcuna in materia di aree protette. Grazie a questo modus operandi ci ritroviamo al cospetto di un Regolamento contraddittorio che induce il Parco, in piena stagione turistica, a diventare elemento di confusione per turisti e cittadini nonché di conflittualità con gli operatori economici locali. Purtroppo quelle scelte furono avallate anche dalle opposizioni di Pineto che si sono fatte ingolosire dalla possibilità di nominare un loro rappresentante dentro il Cda del parco. Alla luce delle dimissioni richieste dalle stesse opposizioni, noi di Pineto 2.0 riteniamo che il loro rappresentante debba dare l’esempio dimettendosi da un Consiglio di Amministrazione velleitario, contraddittorio ed espressione della peggiore politica locale; quella pessima politica che da almeno venti anni imperversa a Pineto con a capo due/tre personaggi che da sempre decidono per tutti”.
Pineto 2.0 spera che l’opposizione, anche sulla scorta di ciò che è accaduto a Silvi, “non si accontenti di qualche posticino in più al Parco, ma che si preoccupi di mandare a casa l’amministrazione Verrocchio, magari cominciando a verificare e fornire risposte ai cittadini su una serie di temi fondamentali: come mai a Pineto gli appalti sono vinti sempre dalle stesse ditte con ribassi ridicoli, quali iniziative sono mai state prese dai sommi tutori dell’ambiente nostrano per difenderci dall’inquinamento del Vomano e Calvano che rendono il mare non balneabile, come è possibile realizzare autentici scempi come la ciclabile a Villa Ardente, cosa si sta facendo per difendere i cittadini da furti e delinquenza varia, come vengono depredate le casse comunali, già da dissesto se non dovessero arrivare i soldi Eni, quali strategie hanno adottato per il rilancio del turismo e del commercio ormai agonizzanti”.
“Se finalmente, partendo anche dal Parco, ci sarà un’opposizione seria e battagliera con cui confrontarsi e dialogare saremo ben felici di unire le forze per cambiare finalmente la nostra amata Città. Se invece si tratta di un’ennesima levata di scudi per rivendicare qualche briciola di potere in più nel Consiglio Comunale Spa di Pineto, continueremo a fare a meno di questi consiglieri comunali rivolgendoci direttamente ai nostri concittadini”, conclude Pineto 2.0, definendosi “un’opposizione seria, inflessibile e propositiva. Tocca a Voi scegliere da che parte stare”.