Ad oggi, nessuna reazione né dai banchi della maggioranza, né tanto meno si è registrato alcun sussulto dalle fila dei consiglieri comunali di opposizione. A dire la sua, però, è il segretario comunale del Pd, Herbert Tuttolani, il quale ricorda che più volte il partito atriano ha manifestato il proprio disappunto relativamente alla realizzazione del palazzo aderendo anzitutto alla petizione promossa da Italia Nostra.
“Il Pd di Atri” commenta “condivide l’intento di voler rivalutare lo stabile, ma crediamo anche che l’attuale progetto storpi completamente l’ingresso al centro storico della città, andando a coprire il plesso scolastico”. In definitiva, uno di quei classici “pugni nell’occhio” che non rispetta in alcun modo l’architettura e lo stile di una delle parti più suggestive della cittadina ducale.
Il segretario comunale del Pd critica, poi, l’amministrazione comunale e l’uso che fa degli accordi di programma. “Non è possibile pensare agli accordi come a dei mezzi per far cassa o far arricchire le tasche del costruttore di turno, ma devono servire al recupero urbano di una zona degradata o fatiscente, con la giusta prerogativa però che i lavori interessino tutto un comparto edilizio e non un solo edificio, affinché si venga a creare una giusta armonia architettonica e strutturale degli stabili all’interno del sito, con un occhio di riguardo agli spazi verdi e pubblici. Insomma, un risanamento di cui possa beneficiare tutta la collettività, una peculiarità non applicata, in questo caso, all’area dell’ex consorzio”.
Il Pd atriano, dunque, si schiera dalla parte di Italia Nostra, con cui condivide i principi fondanti di una battaglia che, come diceva l’associazione una settimana fa, punta ad “evitare l’ennesima ferita al tessuto urbano e architettonico della città vecchia”.