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Teramo, Consiglio comunale: M5S chiede l’inversione dell’ordine del giorno

Non solo Adsu. Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Teramo, Fabio Berardini, chiede che nel Consiglio comunale in programma domani, che dovrebbe essere la prova del fuoco per il sindaco Maurizio Brucchi e la sua traballante maggioranza, vista la fuoriuscita di altri consiglieri da quelli che dovevano essere i gruppi di appoggio al primo cittadino, siano invertiti i punti all’ordine del giorno.

“In questo modo”, specifica Berardini, “vedremo se il sindaco è realmente intenzionato a parlare di temi e non solo di poltrone”.

Il consigliere, infatti, ricorda come siano state presentate anche altre fondamentali proposte, passate in sordina, che, invece, sarebbero di grande importanza per il miglioramento della città, confutando l’accusa di Brucchi stesso di non essere affatto propositivi. Oltre alla variante urbanistica necessaria per far ottenere i finanziamenti alla casa dello studente nell’ex rettorato di via Crucioli e al provvedimento sulla rottamazione delle cartelle esattoriali, dunque, tra i punti all’ordine del giorno ci sarebbero tre progetti che attendono di essere discussi.

Innanzi tutto la realizzazione di un planetario all’interno dell’osservatorio di Collurania, già presentato dal direttore Roberto Buonanno, che potrebbe sostituire il progetto bocciato della funivia tra le opere da finanziare con il Masterplan e garantire una visibilità e un ritorno economico a livello nazionale e internazionale.

C’è poi il progetto dell’applicazione per smartphone “Municipium”, per gestire in tempo reale eventuali emergenze, evitando il panico come è accaduto lo scorso febbraio con la scossa sismica di modesta entità che ha bloccato la città, e comunicare ai cittadini informazioni utili riguardanti il territorio. E l’adozione del Regolamento per l’Accesso civico generalizzato, che consentirebbe a tutti i cittadini di richiedere i documenti, le informazioni o i dati ulteriori a quelli oggetto di pubblicazione obbligatoria, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati giuridicamente rilevanti. Uno strumento che, come conferma Berardini, è suggerito anche dall’Anci.