Presenti il sindaco Luciano Monticelli e l’assessore all’Ambiente Nerina Alonzo, oltre a esperti di diritto, attivisti e ai rappresentanti dei principali comitati regionali, che si sono interrogati sul futuro della costa adriatica dopo l’istanza presentata dalla MedoilGas.
“Il primo aspetto da chiarire” è il commento del primo cittadino pinetese “è senza dubbio il quadro legislativo. Se riusciremo, infatti, ad intervenire a questo livello potremo prevenire la possibilità lasciata alle società di trivellare il nostro mare appellandosi ai cavilli delle norme”.
Il riferimento è alla legge n.48, in cui si parla di “idrocarburi liquidi”. “Eliminando l’attributo liquidi” spiega Monticelli “si potrebbe estendere la norma anche alle istanze della MedoilGas. Rimaniamo comunque in attesa di conoscere cosa accadrà con il decreto sulle semplificazioni, che potrebbe reinserire le norme eliminate in precedenza, come quelle relative allo snellimento delle procedure di ricerca e coltivazione”.
Durante l’incontro si è dunque fatta strada l’ipotesi di raccogliere firme per concedere agli abruzzesi la possibilità di dire la loro opinione in proposito con un referendum.
“Sarebbero sufficienti 27mila firme” continua il sindaco di Pineto “e in questo senso auspichiamo il coinvolgimento dei consiglieri regionali. Nel frattempo ci incontreremo nuovamente per dare il via a una serie di iniziative pubbliche che portino in mezzo alla gente il problema. È tempo di sensibilizzare i cittadini. È tempo di comprendere i reali rischi a cui andiamo incontro”.