Tortoreto. “A queste condizioni non ci sto. Preferisco fare un passo indietro in un contesto dove tanti antepongono l’ambizione personale al bene comune”.
Non è certo una resa, ma è una decisione chiara e figlia di una profonda riflessione: Gino Monti rinuncia alla candidatura a sindaco. La sua disponibilità, manifestata meno di un mese fa durante il tavolo politico del centrodestra, ora viene meno.
“Il sindaco l’ho già fatto”, dice, “non devo rifarlo per forza. Ho messo a disposizione la mia figura e l’esperienza acquisita in una fase molto delicata per il nostro paese. Per un progetto ampio e teso all’unità politica dell’area civica che guarda al centrodestra. Per me la politica resta un servizio. Mi sono accorto, però, che c’è una corsa a fare i sindaci. Si perdono di vista gli obiettivi e le emergenze di Tortoreto. Andava costruito un percorso con le associazioni, la società civile, parlare di programmi e poi individuare il candidato. Ora accade tutto il contrario”.
In uno scenario che rischia di essere il più frastagliato di sempre (all’orizzonte potrebbero profilarsi tra le 5 e le 6 liste), Monti non ha nessuna intenzione di tenere in piedi la propria disponibilità a guidare la lista “Tortoreto Sempre”.
“ Se le condizioni sono queste” dice, “ preferisco stare fermo, con il rischio che alla fine possano anche addebitarmi potenziali spaccature. Di una cosa sono certo: dopo una fase caratterizzata dalla fine anticipata della consiliatura, l’arrivo di una gestione commissariale, la cittadinanza ha bisogno di certezze e di una guida sicura. Il rischio, concreto, invece, è quello di disegnare uno scenario di grande frammentazione, con poche certezze e tanti aspiranti sindaci”.
L’uscita di scena di Gino Monti, sindaco dal 2009 al 2014, nell’area di centrodestra ora sembra spinare la strada a Francesco Marconi. L’altra figura che aveva dato la propria disponibilità a guidare la coalizione e ad ipotetiche primarie per la scelta del candidato sindaco, che ora sembrano non avere più ragione di esistere. E’ altrettanto vero che allo stato attuale, stante la decisione di Monti, il tempo delle scelte e la definizione del percorso della coalizione, potrebbe subire una brusca accelerazione.