I vertici della Asl di Teramo in visita a Roseto

roseto_aslRoseto. Il futuro del Distretto Sanitario di Base e la possibilità di realizzare una nuova struttura per migliorare i servizi da erogare sul territorio. Sono questi gli argomenti discussi nel primo incontro ufficiale tra il sindaco Enio Pavone e il direttore generale della Asl di Teramo Giustino Varrassi, che questa mattina è stato in visita alla città, accompagnato dal direttore sanitario Camillo Antelli, dal direttore amministrativo Lucio Ambrosj Direttore Amministrativo e dal responsabile della Medicina del Territorio Valerio Profeta.

“Sono molto soddisfatto di questo incontro” ha detto il primo cittadino, accompagnato dal presidente del Consiglio Nicola Di Marco “e ringrazio da parte dell’intera Amministrazione comunale il vertice aziendale della Asl per la disponibilità dimostrata nei confronti delle città di Roseto e delle problematiche sanitarie del territorio”.

Allo studio c’è il cambio d’uso dell’immobile che ospita attualmente il Distretto Sanitario, atto propedeutico per la realizzazione della nuova struttura. “Il prossimo passaggio” spiega Pavone “sarà una verifica tecnica sulle formalità giuridiche da compiere per permettere alla Asl di dare il via alla costruzione del nuovo Distretto, una priorità per Roseto e per un vasto territorio che ricomprende la Vallata del Vomano”.

“Per noi è stato un grande piacere partecipare a questa riunione” ha commentato Varrassi al termine dell’incontro. “La Asl di Teramo ha inserito l’ampliamento del Distretto sanitario di Roseto nell’atto aziendale presentato alla Regione. Ora, quindi, si devono avviare le operazioni preliminari come l’alienazione dell’attuale immobile attraverso un cambio di destinazione d’uso che ci permetterà di passare alla fase successiva, ovvero la progettazione e la costruzione della nuova sede su un’area già di proprietà della Asl. Ci auguriamo che da parte della Regione non ci siano obiezioni di sorta, anche perché Roseto rappresenta un presidio strategico sul territorio. Con servizi dimensionati e di qualità il Distretto Sanitario di Base potrebbe evitare la fuga dei pazienti verso province limitrofe”.

 

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