“Ma come spesso accade” commenta Olivieri, “anche questa volta l’amministrazione ha rimediato una brutta figura grazie a qualche assessore tanto bravo a fare solo chiacchiere”. Lo scorso 31 ottobre, infatti, il logo del Comune era sul volantino di una festa di Halloween. “L’episodio” continua il presidente di Teramo Vivi Città “assume una maggiore gravità perché la città di Teramo in realtà ha dato il patrocinio con la concessione dell’uso del logo non ad una festa gratuita, ma ad una operazione commerciale di un privato visto che l’ingresso costava 10 euro”.
Ma non è finita qui: una settimana dopo lo stesso logo veniva rintracciato anche su un volantino che reclamizzava una serata di karaoke che si è svolta in un pub.
“Nel caso della serata di karaoke” continua Olivieri, “c’è anche la beffa perché la “città” di Teramo viene retrocessa a “comune”. Teramo Vivi Città esige che la storia di Teramo venga rispettata e non oltraggiata, un tempo per una manifestazione avere il patrocinio era un riconoscimento di prestigio, mentre oggi si concede anche alla festa dell’asino ubriaco. E’ comprensibile che l’assessore Campana sia alla disperata ricerca di consensi, ma non può concedere l’uso del logo della città di Teramo al primo venuto. Casomai, se proprio è politicamente incontinente, l’amministrazione crei un logo riservato ai patrocini concessi da Campana”.