Sant’Egidio alla Vibrata. CasaPound presenta un libro nella sua sede di Sant’Egidio, ma la presenza annunciata del consigliere regionale Emiliano Di Matteo (Pdl) accende il fuoco della polemica. Domani, sabato 5 novembre alle 18, sarà presentato il romanzo “Nessun dolore, una storia di Casapound”.
Sin qui nulla di strano, ma nella nota nella quale si annuncia l’appuntamento la presenza tra gli invitati del consigliere Di Matteo (assieme a lui ci saranno Domenico Di Tullio, l’autore del romanzo e Simone Laurenzi, coordinatore di CasaPound per l’Abruzzo e il Molise), ha immediatamente dato fiato al dissenso da parte delle forze di sinistra in vallata.
La posizione di Sel Val Vibrata. “Il circolo Sinistra Ecologia Libertà Val Vibrata è rimasto piuttosto sorpreso nel leggere il programma dell’evento organizzato da CasaPound di Sant’Egidio alla Vibrata. Non tanto per la presentazione del libro, che celebrerebbe il “lato umano” di questa associazione che più volte a livello nazionale e locale ha dimostrato, nonché dichiarato, di essere di chiara natura neofascista, ma piuttosto perché questa volta ha oltrepassato il limite della decenza ottenendo la sponsorizzazione e l’intervento del consigliere regionale del Pdl Emiliano Di Matteo. Probabilmente in questa occasione “deve essere stato poco attento” a dare la propria disponibilità ad un’associazione che fa dell’apologia di fascismo il suo cardine fondamentale che è tutt’ora reato nonostante i goffi tentativi dei suoi colleghi parlamentari di depenalizzarlo. Sinistra Ecologia e Libertà Val Vibrata ribadisce la propria contrarietà a questa imbarazzante situazione e che gli ideali di democrazia, cultura e impegno sociale non possono essere reinterpretati costantemente ed arbitrariamente da associazioni come CasaPound che promuovono ideali neo-fascisti che storicamente avallano violenza e odio razziale. La politica non deve mischiarsi con questi estremismi e deve ben vigilare soprattutto in momenti così bui e difficili della nostra società perché questi non vengano rilegittimati o si infiltrino nei canali amministrativi di qualsiasi ordine e colore”.
Coordinamento antifascista Val Vibrata. Ci chiediamo come antifascisti, ma soprattutto come cittadini, a che titolo il consigliere regionale partecipa alla presentazione di un romanzo che vuole glorificare la storia di Casapound? Sta forse abbandonando il berlusconismo per darsi al neofascismo? Invece che passare i suoi pomeriggi a presentare libri di personaggi che rivendicano l’orgoglio fascista, non sarebbe meglio occuparsi della situazione disastrosa nella quale si trova la città de L’Aquila, oppure della disoccupazione nella Val Vibrata, oppure trovare soluzioni realistiche al salvataggio dell’ospedale di Sant’Omero i? Troviamo la presenza del consigliere regionale nella sede di CasaPound un atto che ci fa vergognare come cittadini e come abruzzesi. Legittimare l’associazione neofascista come interlocutore politico rappresenta un’azione molto pericolosa dato che questa associazione ha manifestato nel corso della sua storia la sua natura violenta attraverso diverse azioni squadriste.
Marco Fars (Prc-FdS). Nel non molto lontano 2006, l’intervento di uno sparuto gruppo di giovani fu risolutivo nel far sì che l’amministrazione comunale di Ancarano evitasse di rendersi complice dell’associazione neofascista CasaPound. In quell’episodio, l’amministrazione ammise candidamente la propria inconsapevolezza nei confronti degli ideali neofascisti di CasaPound. Alla luce di tutto questo troviamo scandaloso come un consigliere comunale e regionale, che nel 2006 ricopriva l’incarico di sindaco, oggi, possa presenziare ad un’iniziativa di un associazione neofascista.
Non ci si nasconda dietro la libertà di espressione. Il libro che viene presentato invita chiaramente ed esplicitamente all’adesione all’organizzazione neofascista. E che l’organizzazione sia tale è dichiarato dagli stessi membri che si definiscono “ fascisti del terzo millennio”.
Essendo vietata per norma costituzionale la riorganizzazione in qualsiasi forma del partito fascista è evidente che tali iniziative non solo non dovrebbero vedere la partecipazione di uomini delle istituzioni ma da queste stesse istituzioni dovrebbero essere vietate”.