L’associazione di cultura politica giuliese intende rassicurare i 37 dipendenti della società di proprietà del Comune specificando che “il lavoro è un diritto fondamentale di tutti. Il consigliere comunale Franco Arboretti li ha elogiati per quello che fanno e, anzi, ha auspicato, per loro, la certezza occupazionale nel tempo. Basta ascoltare sul nostro sito i tre interventi che egli ha pronunciato nel dibattito consiliare riguardante la Giulianova Patrimonio. Al Presidente Di Giambattista e al Sindaco Mastromauro – che probabilmente sono i veri estensori della delirante lettera – diciamo, invece, di smetterla con questa tambureggiante propaganda mistificatrice condita di continue offese nei confronti di chi squarcia il velo che cerca di coprire la loro evidente incapacità amministrativa. Di smetterla, anche, di considerarsi come gli elargitori discrezionali di posti di lavoro ritenendo che i dipendenti siano alla loro mercè come fossero sudditi: quei posti di lavoro sono ovviamente necessari in un Comune civile e vengono remunerati tramite le tasse di tutti i cittadini che le pagano. E di smetterla, infine, di parlare di presunta acredine politica o odio personale: la politica è una cosa seria. La nostra critica è fondata sul fatto che essi stanno creando, con scelte sbagliate, una sorta di Comune parallelo sempre più elefantiaco, sottratto ai controlli del Bilancio comunale complessivo, pur attingendo da esso cospicui trasferimenti, e che, quindi, è destinato nel giro di pochi anni al fallimento trascinando nel dissesto finanziario anche il Comune.D’altra parte, perché è stata messa in vendita la farmacia comunale? Perché c’è un buco di circa 4 milioni nel Bilancio comunale. E perché c’è un buco siffatto? Perché l’amministrazione sperpera il denaro pubblico, trasferisce o si impegna a trasferire denaro (che non ha) alle società partecipate del Comune quali Società Patrimonio, Ente d’Ambito Sociale, Cirsu-Sogesa (presso cui nomina, a volte, amministratori inadeguati al vertice), fa passi più lunghi della proprie gambe nella Spesa senza ottenere tutte le risorse previste per legge nelle Entrate. E’ possibile far andare avanti questa spirale perversa? E’ possibile che i cittadini debbano vedersi venduti i propri gioielli di famiglia, magari prossimamente anche Kursaal, piazze, scuole, altre aree verdi, per ottenere, tra l’altro, solo di qualche anno l’allontanamento del fallimento del Comune? Tutto ciò è inaccettabile agli occhi dei lavoratori e di tutti i cittadini. Le patologie vanno curate tempestivamente. Tanto per cominciare la Giulianova Patrimonio (che ci costa, solo per essere gestita circa 300.000 euro l’anno!) non può decuplicare le proprie attività come è stato proposto dall’amministrazione, anzi le attività esistenti devono tornare progressivamente, senza traumi per i lavoratori, all’interno del Comune, mettendo a punto una completa squadra della Manutenzione cittadina con budget certi, prioritari, ogni anno (e si sarebbe dovuto fare già da molto tempo)”.
Il Cittadino Governante conclude la nota con quattro domande rivolte al presidente della Giulianova Patrimonio, Filippo Di Giambattista:
Perché non fa rispettare il contratto che ha col Comune per la gestione della farmacia comunale, valido fino al 2015, visto che è l’unica attività che fa guadagnare (e anche abbastanza) invece di farla vendere?
Perché ha gestito così male la vendita della scuola Acquaviva facendo perdere alla collettività giuliese almeno un milione di euro?
Perché non ha difeso il Kursaal dallo sfregio urbanistico in atto sul lato nord?
Esiste tutta la documentazione comprovante il rispetto delle procedure di evidenza pubblica nella spesa che effettua che annualmente ammonta a circa 2.500.000 euro?
La nuova replica dei dipendenti della Giulianova Patrimonio. “Al signor Franco Arboretti vogliamo far sapere che probabilmente non si rende nemmeno conto di quanto possa essere offensivo ed arrogante affermando che la nostra, e ribadiamo nostra, lettera è “delirante”, e che, secondo lui, a scriverla sarebbero stati il sindaco Mastromauro e il presidente Di Giambattista”. È la dura controreplica dei dipendenti della Giulianova Patrimonio che chiedono al consigliere del Cittadino Governante: “è forse lui l’unico capace di leggere e scrivere? Noi dipendenti della “Giulianova Patrimonio” siamo dunque, secondo il democratico signor Arboretti, tutti analfabeti e incapaci di intendere e di volere? Perché ritenere che il sindaco e il presidente Di Giambattista siano le “menti malvage” di una lettera che invece è partita da noi e che noi abbiamo voluto e sottoscritto? Nel riconfermare ancora di più stima ed apprezzamento al sindaco Mastromauro e al presidente Di Giambattista, vogliamo – conclude la nota – esprimere il nostro totale disappunto nei confronti del metodo e delle parole usate da Arboretti, che conferma essere esempio raro di arroganza”.
Il Cittadino Governante conferma: non sono i “lavoratori” della Giulianova Patrimonio a scrivere contro Arboretti. “I lavoratori, più che dipendenti, in genere si autodefiniscono lavoratori: basterebbe questo lapsus a far capire che non sono i lavoratori a parlare nella replica alla nostra risposta”. Precisa l’associazione di cultura politica giuliese, aggiungendo che “i lavoratori della Giulianova Patrimonio – proprio perché sanno leggere e scrivere e sono in grado perfettamente di intendere e di volere -, dopo aver letto i motivi veri e fondati delle critiche rivolte, non a loro, ma alle scelte del Sindaco e alla conduzione della Giulianova Patrimonio da parte del Presidente, mai avrebbero messo nero su bianco le gravi offese rivolte al consigliere Arboretti ed all’associazione di cui fa parte. Perché delle persone per bene, quali sono i lavoratori, dovrebbero attaccare chi, difendendoli, ha affermato: Per il Cittadino Governante il lavoro è un diritto fondamentale di tutti; il nostro consigliere comunale ha elogiato i lavoratori della Giulianova Patrimonio per quello che fanno e, anzi, ha auspicato, per loro, la certezza occupazionale nel tempo all’interno del Comune. Basta ascoltare sul nostro sito i tre interventi che egli ha pronunciato nel dibattito consiliare riguardante la Giulianova Patrimonio?” Secondo Il Cittadino Governante “si rafforza, insomma, il sospetto che gli estensori di queste volgari aggressioni verbali siano proprio coloro che si considerano dispensatori insindacabili di posti di lavoro ritenendo che i dipendenti siano alla loro mercè come fossero sudditi ricattabili. Gli amministratori dovrebbero avere maggiore rispetto dei lavoratori. E’ di tutta evidenza, comunque, che il problema fondamentale non è chi ha scritto realmente le lettere ma evidentemente le questioni che sono state da noi poste in ordine al rischio di fallimento, in pochi anni, della Giulianova Patrimonio e del Comune di Giulianova per la pessima gestione dei relativi Bilanci, che intanto per quest’anno ha portato alla vendita della farmacia comunale. Su queste, però, sia il sindaco Mastromauro che il presidente Di Giambattista, stranamente tacciono! Confidano nel polverone che stanno creando ad arte: ma quando si diraderà come faranno?”