Chiedono i consiglieri regionale del Pd, Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca, ricordando: “in principio fu il Veneto con oltre 300 milioni di euro, poi arrivarono i 7 milioni di euro per l’alluvione della Basilicata e adesso i 65 milioni di euro per la Liguria. Morale della favola: a Roma la torta c’è ma Chiodi non viene mai invitato e chi ci rimette è la provincia di Teramo che finora ha ricevuto zero euro. Perché?”
La domanda, secondo gli esponenti del Pd, sarebbe motivata dall’ultima decisione presa, lo scorso 28 ottobre, dal Consiglio dei Ministri convocato in via straordinaria: deliberato lo stato d’emergenza per le eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito negli scorsi giorni le province di La Spezia e di Massa-Carrara con l’immediata messa a disposizione di 65 milioni di euro per il soccorso alle popolazioni.
“Siamo assolutamente convinti della necessità di intervenire vista l’assoluta gravità della situazione che ha colpito la Liguria e parte della Toscana – hanno spiegato Di Luca e Ruffini – a quelle popolazioni va espressa la nostra solidarietà e vicinanza. Sappiamo cosa significa rialzarsi dopo aver perso tutto specie in un momento economico come quello attuale. Ma la questione è un’altra: in Italia le alluvioni sono tutte uguali? Perchè Marche ed Abruzzo non hanno ricevuto un solo euro per le alluvioni del 1-2 marzo scorso mentre i soldi sono stati trovati immediatamente per Basilicata e Liguria?”
Ruffini e Di Luca ricordano anche il Milleproroghe approvato dal Governo fosse intervenuto sulla normativa nazionale prevedendo una tassa di scopo (chiamata anche tassa sulle disgrazie) per le Regioni vittime di calamità naturali che volessero usufruire dell’apposito fondo della Protezione Civile Nazionale.
“Proprio in virtù del milleproroghe la Regione Abruzzo ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale e non ha ricevuto un solo centesimo dallo Stato – hanno aggiunto Di Luca e Ruffini – tra l’altro il Consiglio dei Ministri del 28.10.2011 ha confermato, anche per la nostra regione, l’obbligatorietà prevista dal Milleproproghe, del concorso Regioni-Stato centrale nel reperire i fondi per le emergenze. Non vogliamo di certo fare gli sciacalli ma vogliamo chiarezza ovvero sapere se le altre Regioni hanno previsto una maggiore fiscalità per ottenere risorse dallo Stato e che non ci sia disparità di trattamento tra regioni ugualmente colpite dalle calamità naturali”.
L’ultima stoccata i due consiglieri del Pd la riservano al Presidente Chiodi “reo di aver invitato all’indomani dell’alluvione, i sindaci e le amministratori locali, a spendere soldi per le somme urgenze garantendo sul pronto aiuto dello Stato. Chiodi se lo è dimenticato oppure a Roma nessuno gli dà retta? Chi risarcirà gli Enti locali che hanno speso oltre 12 milioni di euro per le somme urgenze, che tra l’altro rischiano di mandare i loro bilanci fuori dal Patto di stabilità? Se Chiodi ha una dignità deve fare subito due cose: o trovare i soldi oppure scusarsi pubblicamente con i sindaci del teramano per averli presi in giro”.
Ruffini ha ricordato infine che “da marzo ad oggi ho già presentato due interrogazioni al question time al Presidente Chiodi riguardanti proprio il tema dell’alluvione e del rimborso delle somme urgenze. Il risultato è che né Chiodi né gli altri assessori teramani si sono degnati di fornire una risposta. Ripresenterò la medesima domanda al prossimo question-time del prossimo 8 novembre con la speranza che a Chiodi torni la parola”.