Atri. Non sono trascorsi molti giorni da quando il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, ha inviato una lettera con la quale ha voluto informare la cittadinanza in merito alle ultime vicende relative al presidio ospedaliero San Liberatore.
“Prendiamo atto del merito che il sindaco si attribuisce” commentano oggi i gruppi di opposizione Pd, Udc, La Rosa Bianca, La Destra e Idv “relativamente alle conseguenze (positive per il presidio) derivate grazie ai ricorsi presentati dal Sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, e dai consiglieri comunali di minoranza di Atri e Silvi! Strano, però, che questi non portino in calce la sua firma! Nel ricostruire la vicenda, il sindaco attribuisce le uniche responsabilità negative solo a chi in passato ha amministrato la città, dimenticando, però, che, negli ultimi mesi, ha sempre accarezzato favorevolmente tutte le decisioni che il direttore generale della Asl, Giustino Varrassi, assumeva, con evidenti riduzioni, soppressioni e ridimensionamenti di reparti e servizi”.
L’opposizione atriana torna, dunque, a ribadire che “se il Consiglio di Stato ha stabilito il ripristino immediato e senza condizionamenti dell’Utic, se il Direttore Generale, dopo la grande manifestazione dell’ 8 ottobre scorso , ha ritenuto di fare un passo indietro, è evidente che i vari atti aziendali succedutisi nel corso dei mesi contenevano tagli e ridimensionamenti , mentre Astolfi e tutta la sua maggioranza affermavano il contrario”. La domanda, dunque, nasce spontanea, come direbbe qualcuno. “Può il sindaco attribuirsi meriti per i quali altri hanno lottato sin dal primo momento? Ritenendo inaudita la presunzione di merito, sarebbe il caso che il sindaco guardasse attentamente con grande preoccupazione all’interno della sua maggioranza, scoprirebbe che sono diverse le voci di evidente dissenso al suo operato! Senza andare troppo indietro nel tempo, tanto per rinfrescare la memoria: la vicenda dell’ex assessore alla Cultura, Angela De Lauretiis, da lui esautorata, la recente presa di posizione dell’ex assessore, il consigliere comunale Di Quirico, che ha osservato, con motivazioni forti e politicamente chiarissime, l’accordo di programma relativo all’ ex consorzio agrario, la richiesta di dimissioni di Varrassi avanzata dal consigliere comunale oltre che assessore provinciale Davide Di Giacinto, con la eco di altri due consiglieri comunali di maggioranza, la nomina sindacale presso la Fondazione Tercas dell’ex assessore Marino Iommarini, contro la quale pende un ricorso al Tar presentato da una cittadina atriana, candidata nella sua stessa lista. E, infine, il simpatico episodio delle dimissioni via sms del coordinatore locale del Pdl, il vice sindaco Domenico Felicione che, senza smentita, ha evidentemente espresso dissenso proprio per tutta la vicenda legata al presidio ospedaliero”. Come interpretare tutto ciò? “Nel mondo politico del centro destra atriano tutto questo viene considerato un normale avvicendamento per rilanciare l’azione amministrativa. Qualche dubbio noi lo abbiamo… Lasciamo ai cittadini ampio spazio di riflessione”. L’ultima parola, d’altra parte, spetta sempre a loro.