Teramo. Dalle assemblee ai tavoli istituzionali il refrain non cambia: gli albergatori continuano a manifestare la propria contrarietà, anche con toni non certo pacati, la contrarietà alla tassa di soggiorno, giudicata come la più fastidiosa (e nociva dal loro punto di vista) tra le gabelle. La riprova si è avuta lunedì, a Giulianova, nel corso di uno degli incontri promossi dal sindaco Francesco Mastromauro per disquisire sulla materia. Al vertice erano presenti, oltre gli amministratori delle località costiere, anche i rappresentanti della categoria. Chiaro il messaggio lanciato anche da Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi Abruzzo. “ La reintroduzione del balzello” spiega Giovannelli, “ andrebbe a mortificare il nostro turismo e a mettere fuori mercato una serie di imprese. Rischiamo seriamente di perdere competitività nei confronti dei nostri concorrenti, con l’unico effetto di avere delle pesanti ripercussioni in termini di presenze nei periodi di media e bassa stagione”. Per Federalberghi le strade da percorrere sono altre e non certo quelle di prevedere la tassa sul movimento turistico, etichettata da molti come una tassa sulla categoria. “ La tassa non contribuirà alla tanto auspicata ripresa economica”, prosegue l’albergatore, “ ma anzi, ci allontanerebbe ancora di più dalla necessità di alleggerire la pressione fiscale che grava su imprese e lavoro. Tutto questo mentre numerosi comuni di altre regioni si stanno organizzando per veicolari messaggi al contrario: ossia promuovere pacchetti vacanza dove non si applica la tassa di soggiorno. Ci auguriamo che le amministrazioni comunali comprendano che la via per rimpolpare le proprie casse deve passare attraverso un incremento delle presenze turistiche sul territorio e non dall’applicazione di nuove tasse”.