San Liberatore Atri, il manager Varrassi fa un passo indietro: nessun ridimensionamento per Psichiatria e Urologia

giustino_varrassi_aslteAtri. La storia infinita continua. E come sempre, riserva non poche sorprese. L’ultima è stata annunciata questa mattina dal direttore generale della Asl di Teramo, Giustino Varrassi, a margine di una conferenza stampa tenutasi negli uffici di circonvallazione Ragusa.

“A seguito della manifestazione che si è svolta ad Atri lo scorso sabato” ha detto il manager “e considerata la forte azione politica trasversale, ho ritenuto opportuno incontrare ieri l’Ufficio tecnico del Commissariato regionale per la Sanità. Trattandosi di un supporto sociale, siamo giunti alla conclusione che è possibile sacrificare le energie economiche e mantenere le strutture nel San Liberatore”.

In sostanza, Urologia ed il Servizio Diagnosi e Cura di Psichiatria resteranno in funzione seppure, in quest’ultimo caso, con una riduzione dei posti letto, che passerebbero da dieci a cinque. Ma…come la mettiamo con il Consiglio di Stato che si pronuncerà venerdì? E la sentenza del Tar Abruzzo, che aveva già decretato la sospensione per entrambi i servizi?

“Il provvedimento” risponde Varrassi “sarà operativo a prescindere da quello che deciderà il Consiglio di Stato e mi auguro che la sentenza del Tar possa essere superata”. Eventualità possibile, considerato che il Tribunale Amministrativo non “fa legge”: se la Asl decidesse di ritirare il provvedimento, il Tar non sarebbe un ostacolo.

“Su Atri” aggiunge ancora il manager “abbiamo dei progetti di ristrutturazione, non ancora definitivi, ma ben precisi. Sul Servizio Psichiatrico, avevamo pensato di approfittare del pensionamento di due medici per sospenderlo, mantenendo comunque il Centro di Salute Mentale ed il Servizio di Psicologia, che funzionano benissimo. Purtroppo della sanità si fa un uso politico e questa operazione, che non interferiva con la qualità dei servizi offerti, è stata presa a motivo per fare campagna elettorale. Tuttavia, considerata la grande partecipazione trasversale alla manifestazione di sabato, sebbene sia sorpreso del fatto che si induca i giovani a marinare la scuola pur di fare numero, mi sono consultato con gli uffici commissariali, chiedendo se potevo mantenere in piedi l’Spdc. E loro mi hanno risposto di si. Ne ho parlato con il sindaco Gabriele Astolfi, presente anche lui in prima linea nel corteo, e da qui la decisione di mantenere in piedi questi posti letto”.

Urologia? “Rimane tutto così com’è”.

La carica dei 2mila manifestanti di sabato pare, dunque, aver sortito il suo effetto. Certo, il manager sembra non nascondere il proprio stupore di fronte alla scesa in piazza del sindaco Astolfi. Perché stupirsi? Il primo cittadino dovrebbe farsi interprete sempre e comunque del volere dei suoi cittadini. Ed è quello che ha fatto, seppur “tardivamente”, come hanno avuto modo di evidenziare i promotori della manifestazione.

Ma comunque è chiaro che siamo di fronte ad una netta inversione di marcia. Un dietrofront che l’opposizione atriana accoglie positivamente. “Mi auguro a questo punto che tutto ciò venga messo nero su bianco su un Atto aziendale” commenta il segretario comunale del Pd, Herbert Tuttolani. “Il sindaco, anche se tardivamente, ha voluto unirsi alla protesta, ma non ci si deve stupire, è lui il primo che deve dare delle risposte alla città. Resta comunque la soddisfazione per la grande partecipazione di sabato scorso da parte della cittadinanza, a testimonianza del fatto che l’unione fa la forza”.

E a chi accusa i promotori della mobilitazione atriana di aver solo fatto campagna elettorale, replica: “Il Pd sente la responsabilità di rappresentare la cittadinanza sui temi sociali e continuerà a farlo. Non si tratta di campagna elettorale, ma di responsabilità sociale”.

“Aspettiamo che il tutto venga riportato su atti ufficiali” ribadisce il sindaco di Pineto, Luciano Monticelli. “Se vogliono essere credibili ritirino la difesa al Consiglio di Stato. Accogliamo con piacere le dichiarazioni di Varrassi, ma non bastano. E l’Utic?”.

“Questo primo risultato” si legge poi in una nota del Comitato per la Salvaguardia dell’Ospedale di Atri “è merito e conseguenza diretta ed immediata della grande mobilitazione popolare e giovanile di sabato e conferma ciò di cui eravamo assolutamente certi e cioè che la voce di Atri e dell’intero comprensorio è arrivata chiara è forte, non senza avere ricordato che il Sindaco di Atri, dopo averla inutilmente derisa e scoraggiata, ha solo tentato di cavalcarla accodandosi.

Dunque le manifestazioni servono eccome e chi ha detto il contrario deve andare a nascondersi. Nel merito va detto, in ogni caso, che le comunicazioni del dott. Varrassi tacciono completamente del destino dell’Utic e che il mantenimento della Psichiatria sarebbe limitato a soli 5 posti al posto dei dieci esistenti che, invece, devono essere tutti ripristinati.

Ed allora quello raggiunto è un risultato parziale, solo un primo passo che deve incoraggiare la mobilitazione ed a tenere alta la guardia, ciò che faremo più e meglio di prima. Ringraziamo ancora una volta tutti quelli che hanno partecipato alla manifestazione, specialmente i giovani che ne sono stati protagonisti –loro in prima fila non il Sindaco di Atri- e non a fare numero. A questo ultimo proposito il Direttore Generale invece di meditarne il grande significato e di farne tesoro, mastica amaro e parla a ruota libera. Sappia che i giovani e in specie quelli delle scuole di Atri non si fanno manipolare da nessuno e lo sfidiamo a fare i nomi ed i cognomi di chi li avrebbe indotti a marinare la scuola assumendosi l’intera responsabilità di questa gravissima e falsa affermazione sulla quale ci riserviamo le necessarie e più meditate riflessioni”.

 

La nota del Comune di Atri. Gentilissimo signor Sindaco, faccio seguito alle nostre innumerevoli conversazioni degli ultimi mesi per confermare quanto segue: la Asl, dopo essersi consultata con gli uffici Commissariali della Regione e a seguito di una riunione operativa dell’Alta Direzione ha deciso di accogliere le istanze da Lei più volte rappresentate, e cioè di lasciare operativi i posti letto di SPDC e di Urologia del San Liberatore, anche nel caso che il Consiglio di Stato si esprimesse a favore delle decisioni in precedenza assunte e contro cui esiste un ricorso già vinto dalla Asl in prima istanza. Consci che questa sia una decisione transitoria, nelle more di una definizione riorganizzativa mirante al miglioramento dei servizi offerti, ci si augura che il personale sanitario ed amministrativo che opera nel presidio ospedaliero voglia davvero compartecipare alle azioni riformatrici dei processi di lavoro, unico mezzo per consentire al San Liberatore una lunghissima sopravvivenza. Nella certezza di aver fatto cosa gradita a tutta la popolazione dell’area vasta su cui il presidio insiste, le invio i più cordiali saluti. Questo il testo integrale della comunicazione del direttore generale della Asl di Teramo Giustino Varrassi al sindaco di Atri Gabriele Astolfi con la quale il manager rende nota la recente decisione aziendale di lasciare intatti i servizi di Urologia ed il Servizio Diagnosi e Cura di Psichiatria.  Non possiamo che accogliere in maniera positiva la notizia odierna. Si tratta di una decisione che fa seguito ad una incisiva e forte azione dell’amministrazione comunale nei confronti dei vertici aziendali, che hanno recepito le istanze provenienti dal nostro territorio di cui sono stato portavoce nelle sedi opportune, in una serie di riunioni sia con i vertici aziendali che in sede di comitato ristretto dei sindaci” commenta il sindaco Gabriele Astolfi. Soddisfazione è espressa da tutto l’esecutivo cittadino e dal dott. Guido Malvezzi, in rappresentanza del Comitato Sanità, istituito dal Consiglio Comunale e formato da tecnici ed operatori del San Liberatore.  “Va sottolineato” prosegue il primo cittadino “che tale atto della direzione generale rappresenta un tassello del più ampio progetto in corso sul nostro ospedale. Si tratta di un passo importante del nostro impegno per il San Liberatore volto a potenziare e preservare i servizi. Questo risultato è la dimostrazione dell’infondatezza di tutte le accuse che mi sono state rivolte negli ultimi mesi, riguardo uno scarso interesse ed una poco incisiva azione della mia amministrazione a tutela dell’ospedale. Al contrario, abbiamo lavorato sulla sanità incessantemente, a partire dal nostro insediamento, ed i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti.  Il progetto definitivo previsto dall’Atto Aziendale per il San Liberatore non penalizza e declassa in alcun modo la struttura e mira ad un suo potenziamento, preservando servizi e posti letto. Questa è la realtà dei fatti: per la prima volta, dopo oltre 10 anni, si evince una seria programmazione per il nostro presidio. Nessuno dei servizi e dei reparti verrà soppresso né ridimensionato.

Il nuovo atto aziendale prevede, oltre al potenziamento della diagnostica e dell’organico, l’istituzione di nuove strutture operative quali l’Unità operativa di riabilitazione H24 a supporto della chirurgia, della medicina, dell’ortopedia e della neurologia; l’Unità operativa di prevenzione odontostomatologica a valenza universitaria, servizio già istituito e diretto dal prof. Giannotto; l’Utap e l’ospedale di comunità , in fase di realizzazione, che sarà attivo dalla primavera 2012; l’unità operativa, a valenza aziendale per le malattie dismetaboliche; l’Unità operativa complessa di Lungodegenza, oltre alla Cardiologia a valenza universitaria già operativa dal primo settembre e diretta dalla prof.ssa Maria Penco; inoltre, è in fase di definizione l’attivazione di due centri regionali per la Medicina dello Sport e per la fibrosi cistica e celiachia infantile. Tutto ciò rispecchia e ricalca integralmente le richieste inoltrate dalla Commissione Sanità ed approvate dal Consiglio Comunale nel giugno del 2010 e da me perorate nelle sedi opportune. Daremo conto alla popolazione di tutti i passi compiuti e dei progetti in itinere, per il bene del San Liberatore, la cui immagine rischia di essere gravemente compromessa dall’azione politica in corso da parte di alcuni partiti politici.Ci facciamo carico dell’impegno a tutela del nostro ospedale, nel rispetto della professionalità degli operatori sanitari e della cittadinanza, con un atteggiamento costruttivo che ha contraddistinto tutto il nostro operato. Si comunica, infine, che il Comitato Sanità sarà convocato per la prossima settimana al fine di analizzare i recenti sviluppi e proseguire nella sua azione a tutela dei servizi sanitari del territorio”.

 

Il commento del Gruppo consigliare del Pdl di Pineto. “Sull’ospedale di Atri è l’ora della chiarezza. Se da un lato il Sindaco Monticelli che, pur senza aver avuto il buonsenso di coinvolgere il consiglio comunale nelle sue battaglie, a nostro avviso è sceso in piazza più per opportunismo politico, con l’intenzione di strumentalizzare una vicenda così delicata e complessa per proprio tornaconto personale, che per il reale interesse circa le sorti future del San Liberatore; dall’altro il PdL di Pineto non può esimersi dall’analizzare quanto, in realtà, stia avvenendo. Tra gli operatori del settore e, più in generale in tutta la popolazione del circondario, serpeggia una crescente sensazione di ansia circa le sorti future del nosocomio Atriano che, e la manifestazione dei sabato scorso ne testimonia la portata, non può essere sottovalutata da chi è stato chiamato a gestire la delicata questione. In buona sostanza le promesse fatte circa i potenziamenti da porre in essere tardano ad arrivare; mentre, di converso, i ridimensionamenti sono all’ordine del giorno e già operativi. Questo status quo non fa altro che legittimare le perplessità circa la gestione della sanità atriana. Tali perplessità sono condivise dal gruppo consigliare del PdL di Pineto che ben conscio dell’utilità del presidio atriano non intende far da manleva a scelte che vogliano ridimensionare una struttura che per anni è stata il punto di riferimento della sanità teramana e regionale. A cià si aggiunga, tra l’altro, il forte radicamento col territorio e la posizione strategia che Atri detiene in riferimento al proprio circondario. Per questi motivi, il gruppo consigliere del PdL di Pineto, si auspica che all’Ospedale di Atri venga restituita quella dignità e quella importanza che gli appartiene è evidente che, ad oggi purtroppo, dette peculiarità siano chiaramente deficitarie”.

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