“Da questo momento” dice Catarra “ne parleremo nelle sedi istituzionali: tavoli sindacali e assemblee del personale, sottraendo questo argomento alla strumentalizzazione di chi intende difendere uno status quo a favore di pochi e a scapito di quella razionalizzazione della pubblica amministrazione che, a parole, al di fuori di questo ente, tutti invocano. Lo scontro in atto ha risvolti squisitamente politici, su un prima gestito dallo stesso attuale capogruppo del Pd e sconfessato da cittadini, dipendenti e anche da un ispettore Ministeriale, e un dopo, del quale, evidentemente, mi assumo la responsabilità e che ha solo l’obiettivo di rendere più razionale, meno costosa e più controllata una macchina amministrativa che nel passato è stata molto autoreferenziale, benevola e prodiga solo con pochi. Ci andrei piano con le parole perché illegittimo vuole dire una cosa molto precisa e D’Agostino se ne deve assumere l’onere della prova con atti conseguenti”.
Quanto al timore di mostrare documenti, Catarra annuncia che “se i consiglieri acconsentono, le sedute delle Commissioni saranno rese pubbliche. A questo proposito ho inviato una nota al presidente della Commissione controllo e garanzia, Ugo Nori, chiedendo di pubblicare sul sito i verbali delle riunioni a partire da quella del 30 agosto scorso su Teramo Lavoro. Noi guardiamo oltre, intanto salutando con sollievo e soddisfazione il risultato ottenuto dal Governatore Chiodi a Roma, con i 611 milioni assegnati all’Abruzzo. Solo questo può interessare al cittadino: quando e come partiremo con gli investimenti a sostegno della ripresa economica e occupazionale”.