Tortoreto. Un tassello, il primo, è stato messo: indire le primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra.
Sotto questo aspetto il Pd di Tortoreto ha imboccato una strada diversa rispetto a quanto accaduto nel 2014. Un passaggio in ogni caso non indolore, anche perchè delle visioni diverse (che qualcuno definisce frizioni) in seno ai Dem si sono manifestate e sono evidenti.
I candidati. Allo stato attuale sono due in corsa. Piero Di Nicola, avvocato e con un passato da amministratore sul finire degli anni ’90 e Mauro Di Bonaventura, dirigente di una sigla sindacale e già segretario cittadino del Pd. Non sembra orientato a presentare la sua candidatura (il termine ultime è fissata per il 31 gennaio) Nicola Ianni, dentista, che in passato ha “vestito” i panni dell’amministratore a più riprese. Ianni non pare intenzionato a correre per le primarie anche se lo scenario potrebbe cambiare. Poco prima della definizione del regolamento, come è noto, ha deciso di non correre nemmeno Mauro Postuma, consigliere comunale uscente.
Incognita Augusto Di Stanislao. In seno al Pd si è fatta strada nel corso delle ultime settimane anche l’ipotesi di una candidatura alle primarie dell’ex sindaco di Colonnella (due mandati) e in passato consigliere regionale e parlamentare dell’Idv. Il regolamento delle primarie, votato dal direttivo, ha introdotto una discriminante. Ossia le candidature di ex sindaci (anche non di Tortoreto) non saranno ritenute valide.
E su questo aspetto una riflessione è nata e c’è chi chiede di rivedere questo aspetto oppure di chiedere intervento di organi sovra-comunali per rimuovere l’ostacolo. Va detto che Di Stanislao, residenti da anni a Tortoreto e che già nel 2014 aveva avviato un percorso utile per una candidatura, è tornato a gravitare nell’orbita del Pd. Ha preso parte attivamente alla recente campagna referendaria per il Si. I beni informati dicono che sarà della partita, anche se l’ostacolo del regolamento resta.
Primarie aperte. La volontà di aprire ad una consultazione aperte alla società civile presuppone la condizione che potrebbero emergere ulteriori candidature nell’ambito del centrosinistra ma anche nel mondo della società non schierata politicamente. Avanti c’è posto, diceva un vecchio adagio e da qui al 31 gennaio la partita è tutta da giocare in attesa delle primarie del 19 febbraio.