Ospedale Atri, Utic e Psichiatria: Consiglio di Stato rimanda tutto ad ottobre

atri_ospedaleAtri. Tutto rimandato ad ottobre: nel frattempo, l’Utic rimarrà aperta ed il servizio di Psichiatria rimarrà invariato. È quanto ha stabilito il Consiglio di Stato che, a seguito del ricorso urgente presentato dal sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, e dai gruppi di opposizione al Comune di Atri, ha deciso la sospensiva del provvedimento del Tar, in attesa della sentenza fissata al 14 ottobre prossimo.

L’appello era stato presentato subito dopo la bocciatura da parte del Tribunale Amministrativo, che aveva respinto il ricorso al provvedimento di chiusura dell’Utic del San Liberatore di Atri e della riduzione a 12 ore del servizio nel reparto di Psichiatria, disposto dall’Atto aziendale della Asl di Teramo.

Una decisione che aveva creato diversi malumori nella cittadina ducale e nell’intero comprensorio. “E’ una vergogna” aveva detto Monticelli e, con lui, l’opposizione comunale che, nel “leccarsi le ferite”, aveva assicurato: “la battaglia continua”.

“La notizia della sospensiva da parte del Consiglio di Stato è arrivata come una vera boccata d’aria” commentano i capigruppo di minoranza “consentendo ai reparti di Utic e di Psichiatria di continuare ad operare e a tutte le forze interessate , alla città, agli operatori di non arrendersi e sperare ancora”.

La “battaglia” prosegue a colpi di ricorsi in tribunale. Il 14 ottobre se ne saprà qualcosa di più: la sentenza del Tar potrebbe essere completamente ribaltata dal Consiglio di Stato oppure no. In quel caso, gli atriani dovranno dire addio all’Utic del San Liberatore e rassegnarsi ad un reparto di Psichiatria a “metà servizio”, rispetto alla situazione attuale.

Intanto, il prossimo venerdì, alle ore 17, in piazza Duomo ad Atri,si terrà una assemblea pubblica indetta dalle sezioni di Pd, Udc, La Rosa Bianca, Idv e La Destra. L’obiettivo è, appunto, quello di discutere sulla grave situazione dell’Ospedale si Atri. “Sarà l’occasione per una riflessione collettiva” si legge nella nota “per dare liberamente la parola ad operatori e cittadini e per avviare una fase di forte mobilitazione cittadina che sia di monito per il Direttore Generale e per la Giunta Regionale della quale è emanazione.

 

Marina Serra


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