“Ancora una volta, dinanzi ad accuse precise e ben circostanziate gli amministratori rosetani invece di rispondere confutandone la fondatezza con fatti concreti, cosa che oggettivamente non avrebbero potuto fare, preferiscono invece offendere con “battutacce” di dubbio gusto e poco senso, visto che non hanno altro per poter difendere l’indifendibile, ovvero l’ennesima fallimentare figuraccia di un’Amministrazione comunale figlia di un accordo elettorale disatteso, poco presente sul territorio e poco attenta alle necessità della cittadinanza” ribadisce l’ex primo cittadino rosetano che ci tiene a ribadire come nelle precedenti dichiarazioni abbia ringraziato i dipendenti comunali e la Protezione Civile per l’ottimo lavoro svolto e come l’insoddisfazione nasca invece dall’assenza nel Palazzo Comunale del Sindaco e della sua Giunta a coordinare puntualmente tutti gli interventi e a pretendere le relative decisioni.
“A differenza di quanto dichiara il Sindaco Di Girolamo, io i giorni del 6, 7 e 8 gennaio “non ero al caldo”, ma in giro per Roseto degli Abruzzi a monitorare la situazione, mentre del nostro primo cittadino non ve n’erano tracce visibili” prosegue Pavone.
“A questo punto provo a riformulare delle semplici domande al Sindaco, anche se temo che come sempre, invece che risposte, avrò qualche “battutaccia” di cattivo gusto come replica: perché i giorni 6, 7 e 8 gennaio, in piena emergenza, il Comune era chiuso e al centralino non rispondeva nessuno?
A chi si sarebbero dovuti rivolgere i rosetani per aver informazioni o segnalare disagi visto che Di Girolamo non ha nemmeno voluto pubblicare sul sito del Comune il suo cellulare istituzionale? Oppure solo i “fortunati” che hanno un filo diretto con questa Amministrazione potevano avere un contatto in tempo reale? Con il Municipio chiuso dove sono state svolte le operazioni di coordinamento del Piano Neve, tanto sbandierate dall’Amministrazione comunale, ma di cui non vi è stata alcuna traccia tangibile se non fosse stato per l’encomiabile impegno dei dipendenti comunali e della Protezione Civile?
Come mai c’è stata una gestione tanto schizofrenica e poco lucida delle ordinanze di chiusura delle varie scuole? Come mai l’Amministrazione non era a conoscenza, in tempo reale, dell’allerta meteo di lunedì 9 gennaio, emanata nel primo pomeriggio, ma che non ha impedito di riaprire le scuole martedì 10 gennaio malgrado fosse prevista neve? Perché le scuole sono state riaperte senza che il riscaldamento fosse stato riacceso, come minimo, due giorni prima, lasciando così gli alunni al freddo?
Ma, cosa ben più importante, non si è ancora capito se l’Amministrazione comunale abbia attivato il COC, ovvero il Centro Operativo Comunale, condizione tra l’altro necessaria per poter fare richiesta di risarcimento danni se il Governo accorderà, come sembra, lo stato di calamità naturale all’Abruzzo a causa del maltempo e della neve” conclude l’ex Sindaco di Roseto degli Abruzzi.
“Queste mie semplici domande saranno oggetto di una interrogazione scritta e sulla quale non sono disposto a transigere, pretendo infatti a nome della collettività delle risposte concrete e dimostrabili sull’operato dell’Amministrazione monocolore Pd.
D’altronde sono ben sei mesi che questa rimedia figuracce e la cattiva gestione del Piano Neve è solo l’ultimo capitolo in ordine di tempo: invito quindi il Sindaco Di Girolamo a iniziare a lavorare seriamente e in prima linea, senza stare sempre a delegare gli altri: i cittadini di Roseto degli Abruzzi hanno eletto lui Sindaco e non altri soggetti. Roseto degli Abruzzi merita una Amministrazione seria, capace e soprattutto presente nel Palazzo e fuori di esso”.