A Giulianova ormai esistono due PD, con i loro annessi e connessi. L’affermazione si evince non solo dai fatti, ma anche dai comportamenti dei singoli gruppi che si sono ritagliati uno spazio in cui muoversi.
Da una parte c’è il sindaco Mastromauro con i suoi fedelissimi (Di Giambattista, Forcellese, Di Giacinto ed altri), dall’altro il PD giuliese, quello ufficiale, con il segretario ed il suo capogruppo in Consiglio comunale. Di fronte a questo quadro di difficile interpretazione, una domanda sorge spontanea: chi conduce le redini dell’Amministrazione comunale? Quale risposta? Sicuramente non il PD ufficiale, da un anno circa, ossia da quando fu messo in atto l’ultimo rinnovamento dell’Esecutivo.
A partire dall’ultimo rimpasto di giunta dove il PD è stato chiamato fuori ed emarginato dal Sindaco, nei Consigli comunali che hanno trattato argomenti scottanti come il bilancio, il debito fuori bilancio, la tassa di soggiorno e altro, Gabriele Filipponi e Federica Vasanella si sono fatti scivolare addosso di tutto, limitandosi ad interventi puramente tecnici e non politici.
Tutto ciò, naturalmente, per le note ambizioni di carriera di Gabriele Filipponi e Federica Vasanella, i quali, dovendo rincorrere una qualsivoglia poltrona, si limitano agli antichi e stantii tatticismi politici pur di tenere in vita l’attuale amministrazione, con un evidente accanimento terapeutico e senza tenere in debito conto i problemi che dilaniano la nostra Città e che sono sotto gli occhi di tutti.
Strana e preoccupante la posizione del PD giuliese e del suo segretario, sempre più ostaggio delle solite “note famiglie”, che nulla ha dichiarato o scritto a margine del “caso dirigente Mastropietro” e sulle problematiche riguardanti l’Ospedale Civile Maria SS. dello Splendore. Il PD giuliese ha incassato schiaffi a ripetizione da D’Alfonso e Paolucci, senza nessun accenno di reazione. Alla luce di tutto ciò quale peso ha il PD giuliese ed il suo segretario a livello regionale o provinciale? Forse il prezzo del silenzio è misurato con accordi sottobanco e poltrone promesse? Se questo è, allora tutto si capisce. L’importante è rimanere muti…come i pesci.
(Alberto Di Giulio, Fabrizio Retko)