“Il PD dimentica” tuona il politico “o, meglio, fa finta di non conoscere, che per installare un dehor si occupa uno spazio di suolo pubblico (appartenente quindi all’intera collettività) da parte di un privato titolare evidentemente di attività commerciale. Il nodo della questione sta proprio nel fatto che si sta parlando di uno spazio pubblico per cui l’eventuale autorizzazione a poterlo occupare rappresenta un privilegio e non un diritto assoluto per chi lo richiede. Per cui, dopo aver ricordato tutto ciò agli esponenti dell’intero PD teramano, andrebbe chiarito come questo privilegio, una volta autorizzata l’occupazione del privato commerciante, va a discapito del diritto che ogni cittadino avrebbe di poterne usufruire. Premesso che nessuno intende penalizzare le attività commerciali, è evidente tuttavia che il rilascio dei permessi a installare dehors in tali spazi deve essere legato al rispetto di semplici regole estetiche. Ed è altresì evidente che chi ha avuto in passato tali autorizzazioni dovrà adeguarsi alle nuove regole estetiche che verranno stabilite e non avranno nessun privilegio rispetto alle altre attività. Ma una ultima domanda al PD nasce spontanea: non sarà che, nella fretta di strumentalizzare tutto e di più, il Partito Democratico ha dimenticato che per vocazione dovrebbe tutelare gli interessi collettivi e non i privilegi privati? Il PD non ha perso l’occasione, neppure in questa circostanza, di dimostrare per l’ennesima volta di non avere la minima cognizione su come si amministra la cosa pubblica”.
La reazione del Pd nelle parole di Maurizio Sciamanna, segretario del Circolo PD Teramo Est. “Per mettere la parola fine alla “polemica dei dehors”, vorremo puntualizzare, per consentire anche al Consigliere Canzio di comprendere a pieno, che il tema della discussione verte sui punti di seguito esposti. Come sostenuto nella replica dei Consiglieri Tancredi e Misticoni al Presidente del PD, Ilaria De Sanctis, la mancanza di un piano organico sull’istallazione dei dehors e dei gazebo, ha legittimato, per lungo tempo, “il far west sull’occupazione di suolo pubblico foriero di ingiustizie e disparità di trattamento”. Facciamo, pertanto, notare che la questione non si incentra sull’occupazione di suolo pubblico già in essere – per cui i commercianti hanno visto anche innalzare la tariffa – ma il comportamento miope dell’Amministrazione nei confronti degli esercenti all’atto della presentazione delle domande di installazione degli ormai famigerati gazebo. Ancora una volta, la domanda è perchè non siano state date direttive specifiche all’Ufficio competente di comunicare l’impossibilità di accogliere nuove richieste, in mancanza del sopracitato piano, onde evitare inutili spese di denaro in capo ai richiedenti. Ciò che quindi va chiarito è che il presupposto di tale sospensione è la mancanza di un regolamento: domani, – o forse anche dopodomani visti i tempi dell’amministrazione Brucchi – che fine faranno queste richieste sospese? Il piano risponderà alle esigenze dei commercianti o quest’ultimi dovranno ricominciare l’iter burocratico da zero, sopportando, dunque ulteriori spese? Ad ogni modo, è bizzarro che un membro dell’attuale maggioranza accusi di “incoerenza amministrativa” l’attuale opposizione: nel ribaltamento della realtà può capitare anche di dimenticarsi di essere al governo della Città. Si vorrebbero addirittura affibbiare le responsabilità della lentezza amministrativa della giunta Brucchi non a questa, ma a chi ha sollevato il problema. In ogni caso ci sentiamo in dovere di tranquillizzare il Consigliere Canzio sul fatto che la nostra “vocazione a tutelare gli interessi collettivi” rimane salda, lasciando volentieri a lui e alla sua parte politica la difesa dei “privilegi privati” che pare rivendicare tra le righe (privilegi e non diritti). Sarebbe finalmente il caso che questa Amministrazione si concentrasse nel risolvere le problematiche cittadine, e, per dirla con le parole dello stesso consigliere, evitasse “di dimostrare per l’ennesima volta di non avere la minima cognizione su come si amministra la Cosa Pubblica”. FATTO!”.