“E’ evidente – ha aggiunto il sindaco – che si tratta di un’alleanza che va ben oltre la Sicilia, la Puglia, le Marche e si sostanzia in altre località, tra le quali Giulianova. Questa alleanza, insomma, è il futuro. Mi rendo conto che alcuni sono rimasti spiazzati, altri delusi da scelte che, lo sottolineo con forza, non hanno privilegiato strapuntini e giochi di potere ma una scelta strategica per rendere più vigorosa, nel quadro di una progettualità ampia, condivisa e definita, l’azione amministrativa a beneficio di Giulianova. Il resto è abbastanza scontato. Scontato il giudizio negativo di Dodo Di Sabatino, vicesindaco di centro-destra a Teramo: un teramano di centro-destra che altro poteva dire? Prevedibile l’intervento del senatore Paolo Tancredi. Che altro poteva dire chi, come lui, tesse ragnatele politiche per dare spallate al centro-sinistra e poi vede sciogliersi come neve al sole la possibilità di fagocitare Giulianova? Il resto è un assordante e inutile rincorsa di frasi fatte e di rito. Aria fritta. Come diceva Pier Capponi suonate pure le vostre trombe, peraltro stonate, e noi risponderemo con le nostre campane. Una cosa è certa: la nostra autonomia non si tocca. Va bene la critica, ed è legittimo avere opinioni ed esprimerle – conclude il sindaco – Ma chi vuole considerarci un protettorato, o pretende di colonizzare Giulianova, ha fatto male i suoi conti. Siamo in grado di andare sulle nostre gambe, e non abbiamo alcun bisogno di stampelle. Quanto al centro-destra e all’estrema sinistra si potrebbe parafrasare Ennio Flaiano: ci sono molti modo di arrivare ma per loro il migliore è di non partire”.