Nereto. L’aumento della Tarsu crea malumori, anche in seno alla stessa coalizione che appoggia l’amministrazione Minora. La polemica sugli aumenti della tassa sui rifiuti, nella misura del 20%, nei giorni scorsi ha generato una presa di posizione di Francesco Castelli, coordinatore cittadino dei Libersocialisti, componente che sostiene l’amministrazione di centrodestra. Gli appunti di Castelli, però, non sono stati digeriti da Fabrizio De Berardinis, responsabile del Pdl. “ E’ prassi consolidata”, scrive il coordinatore del Pdl, “ la ricerca di visibilità politica, anche quando non si hanno argomenti ed è ancora più stonata quando a ricercarla è una componente che ha sostenuto e sostiene l’amministrazione comunale. Devo ricordare a Castelli, che proprio l’amministrazione Moroni, di cui lui era assessore, a decidere di massacrare i cittadini neretesi con accertamenti a tappeto e sconsiderati per Ici e Tarsu e, come se non bastasse, con effetto retroattivo di 5 anni. Oggi le famiglie e le attività produttive e di servizi pagano ancora le conseguenze di quella razzia perché il comune non sapeva come far fronte agli esorbitanti impegni economici e finanziari ereditati delle pregresse amministrazioni. Tanto è vero che con l’insediamento del commissario prefettizio furono stralciati dal bilancio comunale circa 1,5 milioni di euro di residui attivi e cioè di voci di bilancio che indicavano entrate che non si sarebbero mai incassate”. Nella nota del Pdl, si ricorda che il sindaco Minora, con i sindaci della vallata, non poteva far altro che ritoccare la Tarsu per effetto degli incrementi dei costi di smaltimento e non certo “per far quadrare i conti di bilancio come affermato dai liberalsocialisti, fatto che costituirebbe un grave illecito”.