“Si è giocato con la pelle dei cittadini” aggiunge Sandro Santacroce “senza che nessuno si sia accorto di quello che è successo”. E parla poi del personale in forza al Comune, “ridotto da 395 a 362, per poi ricorrere a manodopera fittizia, con contratti part time o a progetto, che costano molto di più”. Oppure, ancora, le spese sostenute per i musei e le attività culturali, “660mila euro spesi a fronte di un’entrata di 16mila euro”.
“E’ evidente che qualcosa non funziona” dice ancora il consigliere di Rifondazione “ed è opportuno fermarsi a riflettere. Non è più il tempo di dire che va tutto bene, sono solo dilettanti allo sbaraglio”.
A puntare il dito contro l’amministrazione Brucchi, anche il consigliere di Italia dei Valori, Siriano Cordoni, che si chiede: “quando si assumeranno la responsabilità delle loro azioni? Sono sette anni che il centro destra governa a Teramo, sono bravi solo a prendersi i meriti e a scaricare le responsabilità”. Sulla cultura aggiunge: “sono anni che non si vede un evento culturale degno di una città capoluogo. Non hanno più giustificazioni, sono di fronte alle loro responsabilità. La recessione è gravissima e si riversa tutta sulle tasche dei teramani”.
Ad analizzare l’economia teramana è, infine, il segretario comunale del Pd, Giovanni Cavallari, che parla di entrate scese del 35% e di una crisi economica che incombe sulla città, impietosa. Cosa succederà il prossimo anno, quando i tagli nazionali si aggiungeranno al debito fuori bilancio di 3milioni di euro che già grava su Palazzo Orsini? “Metteranno le tasse anche su chi si ferma a parlare in piazza Martiri?” è la sua provocazione. E punta il dito contro le “facili” consulenze esterne, per le quali il Comune ha speso oltre 400mila euro. “E’ un’amministrazione che manca di programmazione e di controllo” commenta Cavallari “e il tutto si riversa a sfavore della collettività. Chiediamoci perché sempre più persone si rivolgono alla Caritas”.