“Nel 2009, anno di avvio dell’iter del testo” scrivono i capigruppo al Consiglio Comunale di Atri Gabriella Liberatore (Pd), Paolo Lupinetti (Udc) e Camine Zippilli (La Rosa bianca) “in un Consiglio Comunale da noi richiesto, avevamo già espresso all’assessore regionale Paolo Gatti la nostra preoccupazione circa le sorti delle IIPPAB cittadine, della Fondazione Ricciconti in particolare, considerata la consistenza del suo patrimonio che la rende una delle più importanti d’Abruzzo. In quella sede proponemmo di emendare il testo con l’introduzione di un criterio, tra l’altro adottato dalla maggior parte delle regioni, di tipo dimensionale, con l’imposizione di un limite minimo di patrimonio e di bilancio per la trasformazione delle IIPPAB in Asp. Ciò avrebbe garantito ad Atri il mantenimento delle sue Istituzioni. Non solo verifichiamo che le nostre proposte sono rimaste inascoltate, registriamo anche l’impotenza dell’amministrazione comunale, che non ha impedito l’ennesimo saccheggio che si consumerà a danno della nostra città. Ci apprestiamo, pertanto, a richiedere la convocazione di un ulteriore consiglio comunale sull’argomento, perché la città persegua tutte le strade possibili per evitare quello che sarebbe un vero e proprio furto”.