Roseto. E’ bastato l’acquazzone di mercoledì mattina per risvegliare le paure dei cittadini che conoscono bene le fragilità del Borsacchio: l’argine aperto poco prima della statale per una lunghezza di circa 150 metri e i ponti quasi ormai chiusi in corrispondenza della SS 16 e della strada ferrata. Ma la Provincia di Teramo non ha ancora deciso nessun intervento e così l’amministrazione comunale di Roseto ha deciso di lanciare l’allarme.
“Come ogni anno abbiamo scritto alla Provincia” ha spiegato l’assessore Flaviano De Vincentiis “per chiedere di pulire il torrente. La lettera è partita a dicembre, prima dell’alluvione. La risposta, giunta a metà marzo, dopo l’evento calamitoso, ci informava di un progetto più vasto che però non era ancora stato approvato così ho contattato direttamente l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici che ha inviato i tecnici per i rilievi, ma ad oggi nessun intervento è stato avviato”.
Il torrente Borsacchio con la piena dell’alluvione ha colpito tantissime abitazioni, allagando cucine, scantinati, luoghi di vita che in pochi secondi sono stati violati da acqua e fango. La paura non è passata, anche perché i danni sono stati ingenti. “Comprendiamo le criticità economiche e i tempi di programmazione degli Enti sovracomunali” ha detto il sindaco Franco Di Bonaventura, “ma nel caso del Borsacchio il nostro messaggio è volto a dare un contributo di tranquillità ai cittadini. Chiediamo alla Provincia di stralciare dai progetti generali l’intervento immediato per ripristinare l’argine e rimuovere i detriti che bloccano i due ponticelli. Poi si può procedere con l’intervento programmato a medio termine per mettere in sicurezza tutto il corso d’acqua. La nostra è una richiesta di collaborazione e non una sterile: non possiamo abbassare l’attenzione perché è uscito il sole”.